L’associazione incontra il sottosegretario al Welfare e punta il dito contro il nuovo piano di verifiche straordinarie dell’Inps, i tentativi di revisione delle tabelle di invalidità e i rischi della riforma Isee. Il presidente Pagano: "Si ponga fine a una campagna repressiva, ideologica e strumentale"
ROMA – Il governo ponga fine all’ennesima "campagna denigratoria e strumentale che si sta realizzando in questi mesi a danno dei cittadini invalidi", sempre più "capro espiatorio": l’appello arriva dall’Anmic, che in riferimento al nuovo piano di verifiche straordinarie previsto dalla legge di stabilità ha incontrato il sottosegretario Maria Cecilia Guerra. La denuncia non riguarda solo la nuova ondata di accertamenti, ma anche "i tentativi di revisione delle tabelle di invalidità al ribasso e i rischi di una riforma Isee penalizzante per i disabili". Una serie di interventi che, nel loro insieme, profilano "un approccio ‘punitivo’ del Governo nei confronti dei più deboli". L’associazione ha quindi chiesto al Sottosegretario di farsi "garante dei diritti dei disabili" e per questo le ha consegnato una lettera aperta al Governo, contenente i motivi di forte preoccupazione e di ferma protesta.
"In particolare – scrive il presidente Giovanni Pagano nel documento – abbiamo assistito in queste ultime settimane a rinnovati tentativi repressivi e punitivi della categoria degli invalidi civili da parte del Governo, che si inseriscono in quella politica di ‘caccia alle streghe’ che da oltre quattro anni è stata orchestrata a danno di duemilionisettecentomila persone che nulla hanno a che fare con pur esistenti fenomeni di criminalità organizzata o di malcostume nell’ambito delle istituzioni che gestiscono la materia dell’invalidità civile. Siamo stati costretti a scendere di nuovo in piazza – ricorda Pagano – per manifestare contro un ministero dell’Economia che è preso solo dai numeri per far quadrare i conti e non vede cosa c’è dietro quei numeri; e contro l’Inps, l’alfiere della lotta contro i ‘falsi invalidi’, che farebbe bene ad informare l’opinione pubblica dei veri risultati raggiunti nelle verifiche straordinarie, e soprattutto dei costi economici sostenuti dall’Ente previdenziale e dei costi umani che questa politica scellerata ha determinato".
Fra i temi più urgenti l’associazione chiede particolare attenzione, c’è la revisione delle percentuali di invalidità civile, dopo il no della Commissione affari sociali della Camera dei deputati allo schema di decreto relativo alle nuove tabelle e il rinvio al Ministro della salute per un ulteriore approfondimento. Questo è, per l’Anmic, "solo il punto di partenza di un loro processo di revisione che riteniamo debba avvenire con la costituzione di un tavolo tecnico cui partecipino i rappresentanti medici e legali delle associazioni di categoria. È necessario elaborare uno strumento di facile utilizzo che guardi alla individuazione degli stadi dell’incapacità lavorativa e non si risolva nella mera puntualizzazione dei gradi evolutivi di una patologia che rilevano più da un punto di vista clinico e terapeutico che di politica assistenziale".
Altro tema ‘caldo’ è la riforma dell’Isee, riguardo a cui occorre rilanciare "quale principio inderogabile, l’assoluta estraneità alla costituzione del reddito rilevante per l’accesso ai servizi, delle pensioni, degli assegni di invalidità civile e della indennità di accompagnamento, che costituiscono livelli essenziali di prestazioni economiche a favore dei disabili". Il documento affronta quindi proprio la questione del piano triennale di verifiche straordinarie, che prevede fino al 2015 ulteriori 450mila accertamenti: "il 50% dei disabili sarà stato ‘controllato’ da medici Inps – riferisce Pagano – che, nella maggior parte dei casi, hanno finito con lo scambiare il rigore con la repressione, effettuando una vera e propria ‘strage degli innocenti’, operando in modo indiscriminato e con il solo obiettivo di mostrare alla fine di ogni anno un presunto risparmio di spesa. Conosciamo i dati – afferma Pagano – e siamo pronti, come sempre, a dimostrare l’ingiustizia e l’insensatezza di questa mostruosa azione i cui costi e i cui risultati saranno noti alla fine e daranno ragione a chi, come l’Anmic, ha da sempre denunciato la sua insostenibilità". L’Anmic chiede quindi che "il Governo intervenga e cancelli questa ulteriore, inutile e inaccettabile caccia a quelli che vengono additati come ‘falsi invalidi’, ma che nella quasi totalità dei casi non lo sono e subiscono i torti di uno Stato che non sa più riconoscere e tutelare i deboli".
Fonte: Superabile.it
15/11/2012