Selfie e foto anche per i non vedenti

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Sono trascorsi 28 anni dall’obbligo di abbattimento imposto dalla legge, ma l’amministrazione non ha ancora adottato il Peba, il piano per l’eliminazione. L’associazione Luca Coscioni: "Ci siamo dovuti rivolgere alla magistratura per avere giustizia"

ROMA – "Ci siamo dovuti rivolgere alla magistratura per avere giustizia, per far rispettare i diritti delle persone con disabilità motoria e sensoriale, far rispettare la legge": così Renato Biondini, segretario della sede di Ancona dell’associazione Luca Coscioni, dà l’annuncio dell’esposto presentato alla Procura della Repubblica contro l’amministrazione comunale, per la mancata adozione del Peba, il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche. "I Peba – si legge nell’esposto – sono strumenti basilari ricognitivi e atti a dare certezza prospettica al diritto alla mobilità delle persone con disabilità, in quando da detti Piani deve risultare anche la tempistica degli interventi per eliminare le barriere". Eppure, dopo 28 anni dall’entrata in vigore dell’obbligo imposto dalla legge, tanti comuni, tra cui quello di Ancona, non hanno ancora messo in pratica quanto previsto dalla normativa (legge n 41 del 1986 ).

Dopo una serie di rassicurazioni e impegni e ufficiali da parte dell’amministrazione, finora sempre disattesi, il 19 giugno scorso l’associazione ha inviato una lettera di diffida, nella quale si chiedeva al comune "di adottare i Peba e il Pau (Piano accessibilità urbana) o di esporre le ragioni del ritardo entro il termine di 30 giorni dalla ricezione della richiesta (avvenuta il 22 giugno), e che a tutt’oggi non ha trovato risposta", riferisce Biondini. Ora, quindi, l’associazione chiede alla Procura di accertare le responsabilità "penalmente rilevanti" da parte dell’amministrazione.

Fonte: Superabile.it

13/08/2015