BOLZANO. Un progetto innovativo, fra i primi in Italia, per permettere ai disabili fisici, ai ciechi, agli ipovedenti, ma anche alle mamme con carrozzina e agli anziani di potersi muovere senza dover superare barriere architettoniche impraticabili. Lo ha avviato il Comune, che nei mesi scorsi ha appaltato a una cooperativa specializzata il monitoraggio degli ostacoli stradali nei vari rioni, ora riversati su una mappa digitale pubblicata sul web. Si è partiti con Oltrisarco, dove sono state rinvenute circa seicento barriere architettoniche, dalle più piccole alle più ostative. Nella prossima seduta, la giunta comunale approverà il progetto per eliminare le più pericolose o comunque le più fastidiose. Una spesa di 65 mila euro per eliminare una sessantina di barriere.
Nel frattempo, inizierà il monitoraggio in un altro rione, a Don Bosco, terminato il quale partiranno i lavori di adeguamento in quel quartiere e i monitoraggi in un altro rione. Il tutto allo scopo di portare Bolzano, nel giro di pochi anni, a diventare una città davvero a misura di tutti. Perché molto si è fatto, ma ne resta ancora molto, specie per quanto riguarda strade, piazze, marciapiedi. Non si tratta di una grande opera, ma semplicemente di un’operazione con forti ripercussioni positive. A volerla, in prima persona e con convinzione, sono stati l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Luigi Gallo, e il direttore dell’ufficio Infrastrutture e arredo urbano, Mario Begher, che si è direttamente occupato della progettazione degli interventi ora in partenza, il tutto con il supporto del referente comunale per le disabilità Umberto Bacchiega e la consulenza della cooperativa Independent L di Merano. A fare impressione è la mappa digitale pubblicata ora sul web, di una precisione notevole. La si può trovare sul sito web comunipertutti.it/maps/. Non solo si sono rilevati gli ostacoli, ma li si è georeferenziati, dotandoli pure di una o più foto a corredo. C’è di tutto, sulla mappa, che per ora interessa solo Oltrisarco, ma in futuro verrà estesa all’intera città. In via Nicolodi, per dirne una, c’è una scalinata, per scendere la quale l’unica potrebbe essere una moto da trial. Altrimenti non si passa. In via Castel Flavon c’è un dosso che occupa l’intera sede stradale, e il marciapiede non c’è: impossibile passare con un carrozzina. In via Castel Weinegg i pali dell’illuminazione pubblica sono nel bel mezzo del marciapiedi. In via Santa Geltrude la pendenza della rampa che adduce dal marciapiedi all’attraversamento pedonale a lato della rotatoria è eccessiva. Con carrozzella o passeggino, si rischia di ribaltarsi; per bene che vada, non si riesce a salire se con la carrozzella ci si spinge da soli, a mano. Quella delle pendenze è una delle problematiche più frequenti, almeno a Oltrisarco. Roba da niente, per i normo-dotati. Un ostacolo notevole per i disabili e per chi ha difficoltà di deambulazione. Il solo fatto che una rampa esista, non basta. Deve essere di pendenza inferiore al 5%, perché se è dell’8% sono guai. Stanno imparando molto, i tecnici comunali, da questa rilevazione. Perché gli ostacoli non sono solo quelli visibili. Anche l’assenza di ostacoli è un problema.
Racconta l’ingegner Begher: «In piazza Domenicani avevamo rimosso tutti gli ostacoli, non c’erano marciapiedi, tutto era a raso, comprese le fermate del bus. Sembrava tutto perfetto, per i disabili. Peccato che invece, per gli ipovedenti, fosse quasi impossibile orientarsi per la mancanza di punti di riferimento».
Fonte: Alto Adige.it
17/07/2012