Sentite dalle Commissioni Affari sociali e Finanze di Montecitorio, le due principali federazioni che rappresentano le persone con disabilità e i loro familiari si mostrano unite nel giudicare negativamente il testo del disegno di legge delega sulla riforma fiscale e assistenziale all’esame alla Camera. Sullo sfondo, minaccia manifestazioni. La Fand presenta emendamenti al testo, per la Fish invece va cambiato tutto: "E’ inemendabile".
ROMA – E’ un giudizio estremamente negativo quello che le due principali federazioni rappresentative delle persone con disabilità, la Fand e la Fish, hanno presentato alle Commissioni Finanze e Affari sociali della Camera dei deputati. Ascoltati nel corso di "audizioni informali", i rappresentanti delle due federazioni, che riuniscono le principali associazioni di persone disabili e loro familiari, hanno speso dure critiche verso il testo del disegno di legge delega sulla riforma fiscale e assistenziale, attualmente all’esame preliminare a Montecitorio. Giudizi severi conditi con l’intenzione di scendere in piazza nel caso in cui il governo non faccia marcia indietro. E se la Fand ha presentato alcuni emendamenti come proposte migliorative del testo, la Fish ha scelto una via diversa, etichettando il disegno di legge come "inemendabile" nei contenuti, nella forma, nelle finalità e nei metodi. Come a dire: c’è poco da provare a salvare, quel testo va messo da parte integralmente.
LA FISH – "Il disegno di legge è inemendabile nei contenuti, nella forma, nelle finalità e nei metodi". Così Pietro Barbieri, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, secondo il quale la riforma fiscale costituisce, in alcune sue parti, un pericoloso arretramento nelle politiche, dirette o indirette, a favore di tutte le famiglie e dei singoli in maggiore difficoltà e non può che produrre effetti dannosi e recessivi, oltre che per la coesione sociale, anche per l’economia reale. La Fish parla delle "ricadute negative" sulle famiglie italiane, sulle persone con disabilità e sui diritti soggettivi, con "effetti nefasti" nel tessuto sociale del paese. La Federazione ha scelto di presentare un documento di 30 pagine che cerca di mettere in risalto le ricadute immediate del provvedimento.
LA FAND – Anche dalla Fand arriva un giudizio fortemente negativo sulla legge delega sulla riforma assistenziale: la federazione ha consegnato ai parlamentari delle Commissioni una relazione contenente i rilievi critici prospettati dalle associazioni aderenti (Anmic, Anmil, Ens, Uic, Unms, Anglat, Arpa) e un altro testo contenente una serie di emendamenti redatti in coerenza con il documento presentato. Il presidente Giovanni Pagano ha espresso un giudizio negativo sui previsti tagli indiscriminati di spesa, in merito ai principi della non cumulabilità delle esenzioni o agevolazioni fiscali con i diritti di assistenza sociale, sulla sostituzione dell’indennità di accompagnamento con l’istituzione di un fondo per l’indennità sussidiaria, sulla revisione delle prestazioni economiche senza indicazione dei criteri direttivi.
"Il modello assistenziale – afferma Pagano – deve essere svincolato dall’obiettivo del risparmio di spesa, nonché deve garantire livelli essenziali economici e di servizi, potenziando il sostegno all’assistenza familiare e favorendo una politica di servizi attraverso risorse da mettere a disposizione dei Comuni". Parole simili hanno espresso anche i rappresentanti di Unione ciechi (Uic) e Ente sordi (Ens), che hanno parlato di "forte attacco allo stato sociale". "E’ stato evidenziato – afferma la nota Fand – che, qualora alla legge delega non saranno apportate quelle modifiche necessarie a garantire i diritti economici e sociali acquisiti, le Associazioni di categoria, già in stato di agitazione, scenderanno in piazza per far sentire la loro voce e far conoscere la loro forza".
Fonte: SuperAbile.it
20/10/2011