Sla, il 21 settembre la Giornata nazionale in 120 piazze d’Italia

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E’ la quinta parola di cui si cerca il significato sul motore di ricerca. Hanau: “Sorpresa positiva, è segno che non siamo tutti abbrutiti e ripiegati sulla crisi economica”. Sono i fatti di cronaca a determinare il trend, in particolare di cronaca nera

pagina di ricerca Google


ROMA – E’ "autistico" la quinta parola di cui gli italiani hanno ricercato il significato su Google nel corso del 2013, dopo "gesuita" (con il picco delle ricerche ad aprile, quando Bergoglio è salito al papato), lo slang giovanilistico "swag", "aski" e "guantanamera". Per la cronaca, al nono posto c’è "omofobia" e al decimo "filantropo". Su queste tendenze registrate dal web, in particolar modo sull’interesse per la parola "autistico", abbiamo chiesto l’opinione di Carlo Hanau, docente universitario di Programmazione dei servizi sociali e sanitari, già presidente di Angsa onlus e uno dei massimi conoscitori del problema dell’autismo.  "E’ una sorpresa positiva – commenta a caldo Hanau -, è segno che non siamo tutti abbrutiti e ripiegati sulla crisi economica, viene fuori un atteggiamento socratico di chi sa di non sapere e si mette in ricerca". Non solo: "Si sfata anche il fatto che la gente non vuol parlare di cose tristi, come mi sono sentito dire di recente da un amico che sta nel mondo della comunicazione a mezzo stampa: mi spiegava che il suo caporedattore non fa passare notizie sull’autismo perché la gente ne ha abbastanza di guai".


Di chi il merito, se un merito c’è, di questa attenzione degli italiani al tema? "Il merito lo darei alla cronaca nera – risponde Hanau -. Ci vogliono fatti di cronaca perché se ne parli. E nel 2013 ci sono state cronache di casi tristi, come quello del ragazzo in provincia di Treviso maltrattato a scuola". Un caso rimbalzato anche su YouTube, oltre che su tutti i telegiornali, e venuto allo scoperto nella prima decade di giugno dell’anno scorso: e proprio tra il 9 e il 15 giugno 2013 Google registra il picco più alto di click di chi si è chiesto il significato di "autistico".


Ma cosa trova chi, affidandosi a un click, cerca il significato di questa parola? Il web aiuta gli italiani a comprendere il significato di autismo e i nessi di questa parola con la vita reale delle persone che ci convivono? Digitando "Cosa significa autistico", che è la frase al centro delle statistiche di Google, oggi appare http://www.ask.com/ in primis e significato-di.inforapido.it/, quindi www.diventogrande.org/, onlus di familiari e operatori che vuol dare "una vita normale a persone speciali". Tra i primi dieci risultati c’è https://it.answers.yahoo.com/, autismi.com/che-cose-lautismo.html e autismo.inews.it/coselautismo/coselaut.htm, mentre solo alla settima voce entra in causa Youtube e all’ottava arriva il link a una delle maggiori organizzazioni, www.angsaonlus.org/autismo.html, c’è poi il caso di cronaca da una giornale nazionale e Wikipedia, il blog di una mamma, Marina Viola, pensierieparola.blogspot.com/2012/04/cosa-vuol-dire.html che elenca "una mia lista di cosa secondo me vuol dire convivere con una persona autistica", infine arriva www.edscuola.it/archivio/handicap/giuseppe.html che spiega "l’autismo in poche parole". A pagina 2 della ricerca, l’undicesimo risultato è quello di http://autismo33.it/archivio/bologna_nov_05/Parmeggiani.pdf che descrive in maniera particolarmente dettagliata la patologia nei sui sintomi, comportamenti visibili e funzioni mentali carenti, e fa il punto sulle varianti e sulle compresenza di più patologie. "Spesso in internet ci si può imbattere in spiegazioni sommarie, ad esempio ancora circola e può condizionare la relazione tra vaccinazione e autismo, portata alla ribalta da un truffatore – sono le parole di Carlo Hanau, docente di Programmazione dei servizi sociali e sanitari all’università di Modena e Reggio Emilia e già presidente di Angsa onlus -: tuttavia, il web è una grande risorsa e aiuta molto la divulgazione e la rete". Vero è che "ci vuole il fatto di cronaca nera", il caso scatenante, perché l’attenzione si concentri su un problema che solo nel nostro Paese tocca 400mila famiglie. (Elisabetta Proietti)

Fonte: Superabile.it

19/08/2014