VENEZIA – La maledizione dell’ovovia colpisce ancora. Ieri, alla prova generale prima dell’entrata in servizio prevista per stamattina, l’ascensore-palla del ponte della Costituzione si è bloccato di nuovo. Ergo: nuovo rinvio, dopo quello di una settimana fa. Profeticamente, quasi a intuire l’ennesimo intoppo, pochi minuti prima del collaudo fallito, Avm aveva chiamato mari e monti per far sapere che l’azienda di mobilità nulla ha a che fare con la gestione del “meccanismo traslante”, lasciando la patata bollente al Comune. Che infatti alle 18.04 di ieri lanciava un laconico flash per dire che «con riferimento a quanto precedentemente comunicato, si precisa che le operazioni di messa a punto dell’ovovia sul Ponte della Costituzione sono ancora in corso e perciò non è attualmente possibile indicare una data in cui sarà fruibile dal pubblico». Tutto rinviato a data da destinarsi.
E per protestare contro la mancata inaugurazione dell’ovovia i soci di Venessia.com ha pensato di percorrere la struttura con gli sci. Tra lo stupore dei turisti, un gruppo di aderenti all’iniziativa ha inforcato ad ora di pranzo sci e snowbord e si è lanciato dalla cima del ponte. Il tutto per protestare contro il progetto dell’ovovia su cui pende l’indagine della Corte dei conti relativa ai costi, quasi raddoppiati nel giro di tre anni. «Volevamo testare l’ovovia – racconta con un pizzico di ironia Matteo Secchi a nome di Venessia.com – e protestiamo vivamente perché noi a Venezia non verremo a sciare mai più. Non si possono lasciare chiusi degli impianti in piena stagione turistica». Scherzi a parte, Secchi lascia trasparire la rabbia dell’associazione per una struttura ritenuta inutile e costosa. «È uno scandalo dell’amministrazione precedente – attacca -. Bastava un servoscala, una soluzione a norma per aiutare i diversamente abili e soprattutto che non avrebbe previsto ulteriori costi».
«Stiamo continuando le verifiche tecniche», ha commentato l’assessore ai lavori pubblici, Alessandro Maggioni, che ormai alla sola prola “ovovia” viene colto da reazioni allergiche. E pensare che già avrebbe dovuto essere un avvio sommesso. Sommesso perchè non sono previste certo cerimonie ufficiali, nè taglio del nastro. Del resto sia l’ovovia sia il ponte sono stati già abbastanza sotto l’attenzione generale. Anche di quella della Corte dei conti, che ha citato in giudizio l’archistar Santiago Calatrava e 4 tecnici comunali per un presunto danno erariale di 4 milioni e che ha aperto un fascicolo conoscitivo pure sull’ovovia, costata poco meno di due milioni.
Fonte: Disablog.it
26/02/2013