ROMA (Adnkronos) – Possano avere difficolta’ a muoversi liberamente, vedere, udire, comunicare e perfino a comprendere appieno, i disabili sono piu’ fragili degli altri in condizioni di disagio,”tanto piu’ se le condizioni sono di assoluta emergenza, come quelle che si stanno verificando, in questi giorni, nei territori colpiti dal terremoto”. A ricordarlo, all’ADNKRONOS, e’ Giampiero Griffo, portavoce del Forum Italiano sulla Disabilita’.
Emblematico, ad esempio, e’ stato il caso di Eleonora, la giovane riminese sorda, rimasta sotto le macerie per 42 ore in seguito alla scossa sismica che ha distrutto il centro storico dell’Aquila. “I suoi soccorritori -sottolinea Griffo- cercavano di parlarle e attribuivano il silenzio in risposta a una condizione di shock. Al momento non abbiamo dati certi sul numero di persone disabili presenti nelle zone terremotate, ma siamo in costante contatto con la Protezione Civile, che ha creato un’apposita casella di posta elettronica a cui ci si puo’ rivolgere: funzione.sanita@protezionecivile.it“.
“Sappiamo che sono state colpite alcune sedi delle nostre associazioni. L’Aipd (Associazione Italiana Persone Down) dell’Aquila e’ andata distrutta. Alcuni disabili -precisa il portavoce del Fid- hanno trovato rifugio presso nuclei familiari propri, oppure di amici e conoscenti, altri secondo quanto ci ha assicurato la Protezione Civile, nelle tendopoli. Sono state moltissime le disponibilita’ all’accoglienza e all’invio di aiuti, sia in Italia che dall’estero. Ieri ci e’ giunta dagli Usa un’offerta di ausilii ortopedici, carrozzine e materiale vario”.
“I problemi sofferti sono molti -spiega Griffo- a partire dall’accessibilita’ dei campi, alle soluzioni particolari per i bagni, fino alle comunicazioni che sono difficili. Noi come Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), d’intesa con la Protezione Civile, nel dicembre scorso in un convegno abbiamo sollevato la questione di come trattare con le persone disabili in condizioni di emergenza “.
Fattori nevralgici gia’ emersi in precedenza, dalla guerra del Kossovo al terremoto in Irpinia, “quando -racconta il portavoce del Fid- si verifico’ il drammatico caso di un istituto che ospitava persone con disabilita’ intellettiva, le quali non si resero conto di quanto stesse avvenendo. Anche nel corso dell’attentato alle Torri Gemelli furono raccolte in un unico piano una trentina di persone con disabilita’ per tornare piu’ tardi a riprenderle. Poi sappiamo come ando’ a finire”.
Le norme di sicurezza, infatti, sono legate a una procedura che bisogna essere in grado di poter seguire. “Credo che a tutt’oggi non ci siano soluzioni adeguate -afferma Griffo- Attualmente noi possiamo entrare in tutti gli edifici pubblici, ma non e’ acclarato che ne possiamo uscire in sicurezza, perche’ spesso non hanno un luogo statico sicuro, bisognerebbe adottare dei sistemi di evacuazione adeguati e per gli edifici storici e’ particolarmente difficile”.
La Protezione Civile ha messo in campo una squadra di psicologi, in quanto “in caso di trauma, le persone con difficolta’ intellettive sono tra le piu’ colpite -prosegue il portavoce del Fid- Poi c’e’ chi non ha potuto abbandonare le case per mancanza di mobilita’. La sicurezza deve adeguarsi a queste esigenze; occorre avere, laddove possibile, delle soluzioni efficaci, perche’ dalle difficolta’ di evacuazione nascono ulteriori shock”.
In seguito allo tsunami, e al dibattito internazionale che ne segui’, e’ emerso che “non c’era alcuna attenzione alla condizione di queste persone -sostiene Griffo- e cosi’ l’Onu ha iniziato un’opera di sensibilizzazione sull’opinione pubblica e sui governi”. La convenzione dell’Onu sui diritti delle persone con disabilita’, ratificata dall’Italia il 24 febbraio scorso, all’articolo 11 prevede nelle situazioni di emergenza un’attenzione particolare verso di loro.
Uno stato di fatto che poi ha iniziato a essere riconosciuto a livello internazionale: nel settembre 2007, dopo gli incendi che hanno devastato l’Europa, il Parlamento Europeo con una risoluzione ha incluso le persone disabili tra quelle che devono essere tutelate in situazioni di emergenza.
Infine nel novembre 2007 e’ stata approvata la Carta Internazionale di Verona, cui Griffo ha contribuito. Il documento indica come comportarsi con le persone disabili in condizioni estreme. La parlamentare europea Donata Gottardi, della delegazione italiana del Gruppo Socialista al Parlamento Europeo, ha presentato una proposta di risoluzione per l’accoglimento della Carta di Verona da parte delle istituzioni europee.
“Gli ambiti di attenzione riguardano tre punti fondamentali -conclude Griffo- l’accessibilita’ ai campi, alle tende, alle soluzioni tecniche. L’appropriatezza degli interventi a seconda che si tratti di sordi, ciechi e persone con difficolta’ intellettiva o altro. Infine, le condizioni di vita, come le diete, i trattamenti medici da seguire, la fruibilita’ degli spazi comuni, il coinvolgimento sociale”. Per non essere ultimi tra gli ultimi.
Fonte: Adnkronos (www.libero-news.it) – disalblog.it
12/04/2009