Lanciano, servizio TGMAX del 29 luglio 2011. Chieti: offerte di lavoro inadeguate a casi più gravi di disabilità in Provincia di Chieti. Dopo il servizio denuncia del Tg1, chiarezza al TGMAX con l’associazione ‘Diritti Diretti’ di Simona Petaccia e il presidente dell’ente Enrico Di Giuseppantonio: "C’è carenza legislativa".
“Che si tratti di semplice ignoranza o di mera provocazione, di certo lascia sconcertati e indignati la notizia che nella lista pubblicata dalla direzione provinciale del lavoro di Chieti relativa alle aziende che mettono a disposizione posti di lavoro per le categorie protette, compaiono richieste per la fabbricazione di esplosivi e munizioni o per figure professionali di minatori e di gruisti. Tutti impieghi, ovviamente, difficilmente proponibili a persone che fruiscono della L. 68 del 1999, ovvero con handicap invalidanti a cui spetta il 7% d’obbligo”.
Lo si legge in una nota di Amalia Schirru, deputata Pd. “Un grave episodio che suona come una beffa, solo uno dei tanti, volti a demolire l’assunto di una buona legge a tutela del diritto al lavoro per i più deboli; un attacco esplicito, che meriterebbe pertanto un’esemplare e rapida presa di posizione.
La legge in questione, lo sottolineo, deve essere adottata capillarmente, su tutto il territorio e per tutte le aziende, ma in modo preciso ed appropriato, ossia tenendo conto delle capacità residue e personali del lavoratore disabile e ben valutando l’inserimento dei normodotati e delle categorie protette ai sensi dell’art. 18 in quanto familiari orfani di deceduti sul lavoro. Appurate le responsabilità di questa specifica situazione, dell’istanza delle imprese o delle risposte del Centro Servizi per l’Impiego, si dovrebbe arrivare a chiedere al Ministero la predisposizione dell’elenco completo delle aziende che non possono offrire lavori con mansioni adeguate alle capacità residue e personali del lavoratore disabile. Un esempio concreto di queste situazioni si verifica nelle imprese edili, di trasporti, delle compagnie aeree, dove le persone disabili, compatibilmente appunto con il proprio tipo e grado di disabilità, devono essere impiegate in ruoli confacenti alla propria condizione, lo ribadisco, sulla base delle proprie competenze, certo, ma anche delle proprie caratteristiche fisiche e mentali, con le dovute distinzioni. Basta solo volontà e raccordo tra offerta e domanda di lavoro. Da parte delle Istituzioni, delle Asl, dell’Inps, dei Centri per l’impiego, si deve predisporre come da legge, per ciascun invalido, il proprio profilo personale, con abilità e capacità da spendere nel mercato del lavoro.”
Fonte: disalblog.it