Figura istituita dalla legge 2/2004, cura gli interessi e il benessere della persona che, disabile o interdetta, non può farlo da sola. Una funzione che spesso viene svolta a pagamento da professionisti. Ma a cui provvedono anche tanti volontari, adeguatamente formati e, da oggi, più tutelati dai rischi legati a un’attività tanto delicata
ROMA – Sono amministratori di sostegno non per professione, ma per scelta di servizio: e per questo si chiamano e sono a tutti gli effetti "volontari". Non "amministrano" patrimoni, ma il bene più prezioso: la cura e la qualità della vita di chi, per via di una disabilità, di una malattia o semplicemente dell’età, non può badare a se stesso né prendere autonomamente decisioni. O, per dirla con le parole del ministero della Giustizia, "si trovano nell’impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi. Gli anziani e i disabili, ma anche gli alcolisti, i tossicodipendenti, le persone detenute, i malati terminali possono ottenere, anche in previsione di una propria eventuale futura incapacità, che il giudice tutelare nomini una persona che abbia cura della loro persona e del loro patrimonio".
Questo ruolo, istituito e riconosciuto dalla legge n. 6/2004, è spesso svolto dai familiari, ma accade spesso che ci si rivoga a persone esterne alla famiglia, spesso professionisti come avvocati o commercialisti. Oppure a volontari, appunto, che, adeguatamente formati, possono assumere questo tipo di incarico come un servizio di solidarietà sociale. Per questi volontari, che svolgono un compito tanto particolare e delicato, sono nate diverse associazioni, tra cui Aiass onlus, che ha l’obiettivo di fornire supporto, assistenza e formazione agli amministratori di sostegno volontari. E. che oggi annuncia una grande novità: una polizza assicurativa su misura per gli amministratori volontari.
Amministratori di sostegno, i professionisti si fanno pagare. Ed ecco come l’associazione spiega la ragione e lo scopo della sua nascita: "l’articolo 379 del codice civile afferma la gratuità dell’ufficio dell’amministratore di sostegno. La norma però consente al Giudice Tutelare di ‘assegnare’ al tutore e quindi anche all’amministratore di sostegno ‘un’equa indennità’ allorquando la difficoltà dell’amministrazione e l’entità del patrimonio la giustifichino". E questo ha spesso delle ricadute negative, visto che "difficilmente un professionista tende ad assumere l’incarico gratuitamente e quindi si corre in rischio che la persona in stato di necessità non abbia una adeguata protezione". Ecco quindi che un volontariato competente, motivato e ben formato diventa un’opportunità preziosa per assicurare adeguata tutela a chi non è in grado di provvedere autonomamente ai propri interessi.
Tutelare il volontario che tutela… Se però da un lato l’associazione si pone l’obiettivo di formare i futuri amministratori di sostegno volontari, dall’altro intende anche tutelare questi ultimi, dal punto di vista giuridico, amministrativo e anche assicurativo. Di qui la necessità di una copertura assicurativa, appunto, dei rischi derivanti da questa attività: ed è la novità che proprio oggi l’Aiass annuncia: la nascita della prima tutela in Italia pensata proprio per gli amministratori di sostegno.
"Si tratta di un’iniziativa completamente nuova e unica nel panorama nazionale – spiega l’associazione – Per metterla a punto si è partiti dalla Polizza unica del Terzo settore realizzata nel 2013, frutto di una sinergia tra CavarettaCattolica Assicurazioni con il supporto di CSVnet (il Coordinamento dei Centri di servizio per il volontariato) e a cui hanno aderito ad oggi 30 Csv e
numerose associazioni di volontariato su tutto il territorio nazionale". Ora, grazie ad Aiass, la polizza è stata ampliata ed estesa in modo specifico per gli amministratori di sostegno volontari,
"attraverso il raggiungimento di un accordo per creare una copertura onnicomprensiva, a un prezzo molto accessibile, che potrà anche essere rimborsato da alcune Regioni, tra cui il Friuli Venezia Giulia. Con la nuova assicurazione – spiega ancora Aiass- si potranno coprire, oltre agli infortuni e malattie, gli eventuali danni patrimoniali, la responsabilità civile e la tutela legale, potenziali rischi a cui potrebbero essere esposti i volontari. In questo modo ci sarà un sicuro alleggerimento della preoccupazione per responsabilità dirette. E, finalmente, una maggiore tutela per chi presta il suo servizio gratuitamente verso le fasce più deboli".
Fonte: Superabile.it
15/04/2016