Turismo accessibile, ecco String, il primo cofanetto per disabili in Italia – 01/04/2016

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E’ tra i vincitori del Premio europeo per la Letteratura 2011 e racconta la storia di Geert, un ragazzo con autismo che supera le difficoltà riuscendo a costruire-ricostruire una sua identità. Al centro di informazione ed educazione allo sviluppo (Cies) faccia a faccia con l’autore

ROMA – Un incontro faccia a faccia con Rodaan Al Galidi, scrittore di nazionalità irachena accolto con richiesta di asilo nei Paesi Bassi e già vincente il Premio europeo per la Letteratura 2011 con il libro “L’autistico e il piccione viaggiatore” (Il Sirente edizioni). A Promuoverlo, nell’ambito della presentazione del suo romanzo, è stato il Cies (centro di informazione ed educazione allo sviluppo) di Roma presso i propri locali in via delle Carine al Colosseo. A moderare l’incontro – a cui hanno partecipato, oltre all’autore, anche il traduttore italiano del libro Stefano Musilli e la curatrice ed editrice Chiarastella Campanelli – Maria Cristina Fernandez del Cies. Rodaan Al Galidi, Premio europeo per la Letteratura 2001, scrive infatti in olandese. Nativo iracheno, fugge dal suo paese e arriva da clandestino nei Paesi Bassi nel 1998. La sua richiesta di asilo non viene immediatamente accolta e dunque, non potendo accedere a corsi ufficiali di olandese, impara la lingua da autodidatta. Ad oggi, Al Galidi è un ricercato ed affermato scrittore olandese e, oltre alla passione per la scrittura, lavora per Istituti di cultura fiamminghi e olandesi.

Tra i suoi migliori testi c’è “L’autistico e il piccione viaggiatore”, libro che viene premiato nel 2011 nell’ambito del Premio europeo per la Letteratura e che racconta la storia di Geert. Ragazzo con autismo, figlio di madre alcolista, Geert “prende le parole alla lettera” e ama “smontare le cose per ricombinare le componenti formando nuovi oggetti”. La sua disabilità diventa nuova abilità nella bottega dell’usato dove la madre lavora quando al negozio arriva uno Stradivari. Geert si accorge di avere talento: vuole costruire violini riassemblando il legno dei divani, convinto che “il loro legno, che aveva traghettato tanti corpi nel mondo del sonno, potesse far uscire le note più facilmente”. E ci riesce. Da qui il business, la fama internazionale e l’incontro quotidiano con un piccione di cui si prende cura: il volo “alto” di Geert è l’arrivo planando ad un nuovo ordine delle cose, che scompone appunto le azioni e le ossessioni di un ragazzo autistico e le ricompone in una più incredibile ordinarietà. Una storia positiva che racconta in che modo anche un ragazzo con autismo riesce ad uscire dal bozzolo e a costruire-ricostruire una sua identità. Per saperne di più, contattare il Centro documentazione del Cies di Roma al sito internet www.cies.it

Fonte: Superabile.it

21/03/2016