Uccisione per parcheggio: esposto Codacons alla Procura della Repubblica

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La federazione esprime il proprio "rammarico": il presidente del Consiglio, "pur avendo ampliato le usuali consultazioni, non ha convocato le organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità". L’auspicio del presidente Pagano: "Ci auguriamo che i propositi di accresciuta attenzione all’equità sociale si estendano anche alle categorie più vulnerabili".

ROMA – Chiedono udienza al nuovo premier le associazioni aderenti alla Fand, la Federazione tra le associazioni nazionali dei disabili: una richiesta che nasce dal "rammarico" per non essere state convocate dal presidente Monti il quale, "pur avendo ampliato le usuali consultazioni estendendole alle forze sociali, alle organizzazioni rappresentative dei giovani, delle donne e del Terzo Settore, non ha convocato le organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità, contrariamente a quanto dalle stesse auspicato". La richiesta, contenuta in una nota diramata dalla federazione, poggia sulla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con disabilità, ratificata dal Parlamento italiano con Legge n. 18 del 3 marzo 2009", che all’articolo 4.3 stabilisce che "nell’elaborazione e nell’attuazione della legislazione e delle politiche da adottare per attuare la presente Convenzione, così come negli altri processi decisionali relativi a questioni concernenti le persone con disabilità, gli Stati parti operano in stretta consultazione e coinvolgono attivamente le persone con disabilità, compresi i minori con disabilità, attraverso le loro organizzazioni rappresentative". Il presidente della Fand Pagano, quindi, riferisce che "i rappresentanti del movimento della disabilità in Italia ritengono indispensabile che la loro voce sia ascoltata ai massimi livelli nel presente momento di grave crisi economica e sociale. Ricordano che si era già chiesto lo stralcio dell’art. 10 dell’A.C. 4566, che stravolge e limita pesantemente le provvidenze e i servizi a favore delle persone con disabilità". La Fand chiede quindi "di essere ricevuta dal presidente del Consiglio per sottoporre alla sua attenzione il proprio punto di vista sulle drammatiche conseguenze che l’approvazione di sopraddetta normativa avrebbe nei confronti delle persone con disabilità e delle loro famiglie che, secondo le statistiche ufficiali dell’Unione europea, costituiscono circa il 15% della popolazione, ben più di un partito politico di medie dimensioni. Coerentemente con i propositi di accresciuta attenzione all’equità sociale, espressi dal Presidente incaricato Mario Monti, ci auguriamo infatti che essa si estenda alle categorie più vulnerabili e che il nuovo corso della politica italiana si distingua anche per un rinnovato impegno nei confronti dei diritti dei disabili".

Fonte: SuperAbile.it

22/11/2011