S. VITO DI CADORE (BL) — Fanno vacanze da vip a Cortina d’Ampezzo e San Vito di Cadore, ma poi risparmiano il ticket del parcheggio con il tagliandino (falso) per invalidi. E quando la Polizia locale fa loro presente che è un comportamento scorretto, diventano arroganti e supponenti e suggeriscono perfino di chiudere un occhio. «Non c’è limite al peggio. È una cosa vergognosa», sbotta il sindaco di San Vito di Cadore, Andrea Fiori. Gli fa eco il comandante della Polizia locale, Lorenzo Fenzi: «Puntuali come il Natale, anche quest’anno sono arrivati i furbetti del pass disabili». Una dirigente trevigiana di 54 anni e un commercialista romano di 55 sono stati denunciati nei giorni scorsi all’autorità giudiziaria di Belluno per avere esposto sul parabrezza pass per disabili falsi, mentre altre due donne, una padovana e una romana, sono state sanzionate per l’utilizzo indebito del permesso disabili intestato a familiari ormai deceduti da tempo.
A San Vito li chiamano «i furbetti del pass» e dal 26 dicembre al giorno di San Silvestro ne sono stati pizzicati quattro. «Quasi un record – precisa il comandante Fenzi -, infatti di solito ne sorprendiamo un paio a stagione. In soli cinque giorni ben quattro turisti pensavano di approfittare delle agevolazioni accordate ai titolari del contrassegno per la circolazione e sosta delle persone disabili, per non pagare il parcheggio o per trovare più facilmente un posto auto, in questo periodo di affollamento del centro di San Vito». In particolare, per la dirigente di una struttura medica di Preganziol (Treviso) e per il commercialista romano, che esponevano un pass falso, è scattata la denuncia penale alla procura della Repubblica di Belluno, oltre al sequestro del contrassegno falso e la multa prevista dal Codice della strada. Entrambi rischiano una condanna fino a tre anni. Altre due donne, invece, utilizzavano dei contrassegni autentici ma intestati a parenti deceduti da anni, per sostare sui marciapiedi o nei posti riservati ai taxi.
Per loro, solo una sanzione amministrativa del valore di 80 euro e il sequestro dei pass. «La cosa che più ci preoccupa è la sempre più precisa contraffazione delle autorizzazioni, diventa sempre più complicato riconoscere quelle genuine da quelle false », spiega il comandante Lorenzo Fenzi. Si suppone, infatti, che in almeno uno dei due casi, chi ha contraffatto il pass abbia usufruito di una struttura professionale. Ma su questo indagheranno eventualmente gli inquirenti. Sorprendono, infine, le risposte fornite dai furbetti pizzicati agli agenti della Polizia locale. «Non sapevo fosse reato e non ci vedo nulla di così grave», avrebbe detto l’una. «A Roma ci fermano, ma chiudono un occhio», avrebbe aggiunto l’altro. Il sindaco di San Vito di Cadore non usa mezzi termini: «Quello che a Roma è permesso qui non lo è – dice con convinzione -. A San Vito i controlli si fanno da tempo e non mi capacito di come faccia la gente a insistere nell’approfittare delle disgrazie altrui e magari si offende pure, quando glielo si fa presente, e pretende che chiudiamo un occhio. Quando poi arriva una persona realmente disabile che ha bisogno di un parcheggio e ha un tagliando regolare, non trova posto».
Fonte: Disablog.it
04/01/2013