UDINE. Nasce in Fvg “Casa Zero Barriere”, primo protocollo costruttivo per realizzare edifici senza barriere architettoniche e con il minor impatto ambientale possibile. Si tratta di un progetto di ricerca innovativo, che prende le mosse da un tavolo tecnico formato da professionisti, architetti e ingegneri e che si basa su una stretta sinergia di intenti tra aziende e associazioni no-profit. Ideatore e promotore dell’iniziativa è Biohaus, azienda friulana che da 15 anni opera nel settore del green building e dell’edilizia sostenibile. Il progetto ha preso il via con la collaborazione di aziende di riferimento nei propri settori: ThyssenKrupp Encasa, per gli ascensori e la mobilità domestica, Vimar per la domotica e l’automazione e Harpo per il verde pensile. «Casa Zero Barriere – spiegano i responsabili dell’iniziativa – non rappresenta un singolo progetto di casa o di un edificio modello, ma è un vero e proprio concept progettuale e costruttivo, un insieme di linee guida per costruire edifici passivi, ecosostenibili, a risparmio energetico e senza alcuna barriera architettonica». Obiettivo del progetto è di creare edifici vivibili e sani che siano godibili da tutti, indipendentemente da età e condizione fisica, in modo pieno e libero. Altro punto focale, che sta alla base del protocollo, è la sostenibilità ambientale, da perseguire costruendo con materiali ecologici e garantendo il più elevato risparmio energetico. Casa Zero Barriere, infatti, verrà progettata e realizzata secondo le norme della certificazione Passivhaus rilasciata dal Passiv Haus Institut (PHI), il più autorevole istituto indipendente di ricerca e di certificazione per componenti ed edifici passivi.
Fonte: Messaggero Veneto.it
27/09/2012