Vita Indipendente in Abruzzo: dove sono le Linee Guida?

Vita Indipendente in Abruzzo: dove sono le Linee Guida?

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Brutta disavventura per un 43enne bolognese con la distrofia muscolare, bloccato per un giorno intero a Piombino, in Toscana: “Avevo chiesto 48 ore prima un mezzo attrezzato. L’autista lo sapeva, ma ha tirato diritto”.

BOLOGNA, Il bus attrezzato per il trasporto disabili, prenotato con giorni di anticipo, ha saltato la fermata, tirando dritto. E lui, un 43enne con la distrofia muscolare da tempo impegnato nella battaglia per i diritti delle persone con problemi di mobilità e di autosufficienza, è rimasto lì, per strada, inchiodato sulla sua carrozzina elettrica.A raccontare questa storia sbagliata, ambientata domenica pomeriggio a Piombino, in Toscana, è il diretto interessato, l’uomo ignorato dall’autista del pullman, come se fosse invisibile, come se non esistesse.

In vacanza con la moglie. Si chiama Maximiliano “Max” Ulivieri, da due anni e mezzo vive e lavora a Bologna, ha ideato e gestisce siti e blog che parlano di città accessibili, esistenze e amori senza barriere, turismo possibile per tutti. "Io e mia moglie Enza eravamo stati da mia madre per una breve vacanza. Per rientrare a Bologna avevamo deciso di prendere il bus fino a Firenze e poi il treno, come all’andata, a rovescio. E ci eravamo organizzati di conseguenza, per tempo.. Una settimana prima ho contattato la Sita, la società che copre la linea alternandosi con la Tiemme, e ho chiesto se avevano la disponibilità di un veicolo attrezzato per il trasporto di carrozzine. Il mezzo c’era. Ho prenotato, mi hanno dato la conferma del posto e dell’ora quello stesso giorno e anche all’antivigilia del viaggio". Il pullman, atteso alla stazione di Piombino alle 14.35, è arrivato in orario.

"L’autista non si è fermato". "Io ero un poco arretrato, in un punto in ombra, per non prendere il sole dritto in testa. Ma mia moglie, appena ha visto spuntare il bus, ha fatto un cenno al conducente, per sicurezza. Lui, anziché rispettare la fermata prevista nella tabella di marcia e la prenotazione, ha tirato dritto e ha alzato e agitato un dito, come per indicare che era strapieno di gente e che bisognava attendere il bus successivo". Ne è passato un altro, dieci minuti più tardi, della Tiemme. "Però non aveva la pedana elettrica per la salita, come tutti quelli dopo. L’autista che mi ha lasciato per strada lo ha saputo. Ha telefonato al collega in coda, ho appreso poi, avendone la conferma".

"Quello che è successo è ingiusto, scorretto". Maximiliano non ha accettato passivamente l’accaduto. "Ho chiamato il 113, però non ho avuto alcun aiuto. Zero. Mi hanno detto che gli uffici di Piombino erano chiusi e che non avevano nessuno da mandarmi". Alla fine, amareggiato, stanco, il 43enne in carrozzina si è dovuto arrendere. "Sono tornato a dormire a casa di mia madre, sempre assieme a mia moglie, e ho dovuto rimandare il rientro a Bologna di ventiquattro ore". Faticando a pigliare la linea con la Sita — dove ieri, alle chiamate del cronista, rispondeva una voce preregistrata che non istrada ai numeri interni — l’uomo ha cercato di avere spiegazioni, giustificazioni, scuse. "L’ispettore con cui sono riuscito faticosamente a parlare mi ha assicurato che l’autista era al corrente della mia prenotazione. Mi ha anche garantito che aveva una annotazione scritta. Peggio mi sento. E nemmeno l’ipotesi che il bus fosse stracolmo mi consola. Un posto riservato ai disabili ce lo aveva. Se fosse stato occupato, una situazione teoricamente possibile, non mi avrebbero confermato il viaggio e l’orario. Quello che è successo è ingiusto, inaccettabile, scorretto. Credo che farò una denuncia, perché la cosa non può scivolare via così. Potrebbe capitare ad altri".

Ieri, ancora furente, Maximiliano è riuscito a prendere il bus per Firenze senza particolari complicazioni. "L’autista non mi ha chiesto nulla. Non ha nemmeno accennato a quello che è successo il giorno prima. Forse non glielo hanno neppure detto, come se fosse una sciocchezza, una vicenda da ignorare". Ora invece la storia sbagliata sta girando a mille su Facebook. E piovono messaggi di solidarietà per l’uomo in carrozzina lasciato a terra e commenti indignati.

di Lorenza Pleuteri

Fonte: La Repubblica.it

21/08/2013