Vogliamo vivere, non sopravvivere!

Vogliamo vivere, non sopravvivere!

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FAENZA. Imparare a essere autonomi, anche attraverso il lavoro: per le persone con disabilità psichiche e le loro famiglie, il miglioramento della qualità della vita passa soprattutto di qui. Per questo le associazioni Grd e Maria Teresa’ stanno avviando un progetto complesso, realizzato da alcune associazioni in collaborazione con l’Università di Bologna, e con Coop Adriatica come sponsor principale. E’ passato quasi un anno e mezzo da quando il Comune ha chiuso il centro occupazionale La serra’ di via Galli, nell’ambito di una riorganizzazione dei servizi a favore dei disabili. Le dodici famiglie dei disabili che frequentavano la struttura hanno deciso di impegnarsi in questo percorso sperimentale, guidato dal professor Nicolò Cuomo, docente di Pedagogia speciale all’Alma Mater. "Si può fare" questo il nome del progetto è basato su percorsi individuali, finalizzati innanzitutto all’acquisizione di capacità necessarie alla vita quotidiana (come muoversi per strada in sicurezza, fare la spesa, cucinare). In un secondo momento i disabili (di età compresa fra 17 e 37 anni) frequenteranno una palestra’ di educazione al lavoro: si tratterà probabilmente di un negozio, che permetterà ai ragazzi di confrontarsi con imprevisti e problemi da risolvere. L’esercizio commerciale dovrebbe vendere prodotti biologici del territorio. Domani e domenica l’iniziativa sarà presentata al centro commerciale Le Maioliche’, dove sarà presente uno stand dell’associazione Grd. «In questi anni, i nostri ragazzi hanno frequentato gli altri due centri comunali, La lampada di Aladino’ e Il sentiero’ spiega Claudio Violani, uno dei genitori coinvolti . Sentivamo però il bisogno di creare qualcosa di più, e abbiamo colto l’occasione per entrare nell’associazione Grd e partecipare a questa sperimentazione». Il progetto vedrà impegnati come operatori educatori e studenti di pedagogia, appositamente formati. La chiusura della Serra aveva creato attriti non indifferenti fra l’amministrazione e le famiglie dei disabili. Ma ora la frattura sembra essersi ricomposta, e il Comune parteciperà al nuovo progetto con un piccolo contributo, che si aggiunge ai 10 mila euro messi a disposizione da Coop per i prossimi due anni. «L’iniziativa non riguarda solo i nostri ragazzi, ma anche quelli che verranno sottolinea Violani . Nei prossimi tre-quattro anni, usciranno dalle scuole circa 90 persone con disabilità psichiche certificate: servono percorsi efficaci per renderli autonomi. L’obiettivo finale è metterli nelle condizioni di poter vivere da soli». Nella foto: le proteste nel 2011

di Francesco Monti
 
Fonte: Il Resto del Carlino

20/11/2012