No a bandi e appalti: “I dispositivi per disabili gravi nei Lea siano scelti ad personam”

No a bandi e appalti: “I dispositivi per disabili gravi nei Lea siano scelti ad personam”

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Il 28 febbraio scade il termine per il secondo aggiornamento dei LEA, ultima data utile per il Governo per inserire nella lista alcuni ausili indispensabili al benessere dei disabili gravi, tra l’altro già previsti dalla legge. Sono in tutto dodici tipi di dispositivi che, essendo compresi nei Livelli Essenziali di Assistenza, devono essere resi disponibili gratuitamente e, secondo quanto posto come condizione per il parere favorevole ai Lea dalla XII^ Commissione della Camera, essere mantenuti a tariffa per consentire l’individuazione del dispositivo più adeguato alle singole speciali necessità della persona cui sono destinati. Ma le necessarie modifiche al DPCM non sono state ancora apportate e la fornitura anche di questi specifici dispositivi ad oggi dovrebbe passare attraverso l’insopportabile iter delle gare d’appalto. Anche per questo, nonostante questa necessità di individuazione ad personam sia ribadita dall’art.30bis della legge 50, questi ausi li oggi sono in concreto difficilmente ottenibili.
Nello specifico si tratta di protesi acustiche, apparecchiature che rispondono a esigenze complesse di disabilita motoria, carrozzine elettroniche e superleggere con relativi moduli posturali, stabilizzatori e ausili specifici per bambini.

«Abbiamo fatto richiesta di incontro al ministro per chiedere di intervenire emendando il provvedimento per sottrarre gli ausili dalla procedura dell’assegnazione attraverso bando – dichiarano Filomena Gallo, segretario generale Associazione Luca Coscioni e Alessandro Giustini, presidente CSR-. Si tratta di ausili destinati alle disabilità più gravi e complesse, occorre riportare a tariffa quei pochi dispositivi elencati, davvero significativi per la qualità di vita delle persone interessate. Tanto più che, come abbiamo ampiamente dimostrato, ciò non costituirebbe in alcun modo aggravio della spesa pubblica prevista».
Le rappresentanze delle persone con disabilità, escluse da tutto il processo di revisione, ribadiscono quanto sia inaccettabile l’utilizzo, per questi ausili, della gara d’appalto che esclude dalla scelta la persona cui l’ausilio è destinato e che la revisione dei Lea e in particolare dell’assistenza protesica può essere considerata un positivo obiettivo raggiunto solo se verranno attuati gli essenziali correttivi segnalati.
Milioni di italiani si uniscono all’appello di Associazione Luca Coscioni e CSR al ministro, ovvero le persone con disabilità e le loro famiglie, i medici responsabili dei progetti riabilitativi, i professionisti sanitari ed i funzionari del Servizio sanitario che costituiscono l’interfaccia tra sistema e assistiti.

Fonte: Il Sole 24 Ore

18/01/2018