Per i LEA (Livelli essenziali di assistenza) e il nomenclatore tariffario una riforma a metà. Il nuovo nomenclatore tariffario (elenco delle prestazioni rimborsate dal servizio sanitario) è stato approvato nove mesi fa ma ancora il decreto non è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Tra le nuove voci figurano anche i processori cocleari che sono delle protesi uditive, il cui impianto è ora interamente a carico del servizio sanitario. Una buona notizia? Si ma la riforma lascia fuori campo l’eventuale riparazione di queste protesi. Creando una vera e propria Babele normativa e di gestione. In particolare la riparazione della protesi diventa un’odissea burocratica affidata all’interpretazione del singolo dipendente dell’azienda sanitaria che dovrà approvare la pratica e dei tempi di riparazione. «Dai 30 ai 60 giorni che nel caso di bambini molto piccoli sono un tempo eterno che può vanificare anni di logopedia», spiega a ItaliaOggi Carlo Martinelli, amm inistratore delegato di Cochlear Italia, multinazionale australiana leader per le soluzioni acustiche impiantabili. Il nuovo nomenclatore dell’assistenza protesica (dpcm 12 gennaio 2017) aggiorna il precedente nomenclatore dopo 16 anni. Ma fintanto che le tariffe non sono pubblicate saranno ancora erogate le prestazioni e gli ausili elencati dal precedente nomenclatore del 1999. La conseguenza è un allungamento dell’iter, nel caso di riparazione, dei tempi di erogazione del servizio, poiché le regioni non utilizzano gli stessi codici per la riparazione. «Dal contatto con pazienti e operatori del settore», sottolinea Carlo Martinelli, amministratore delegato di Cochlear Italia, «ogni giorno verifichiamo come questa situazione di incertezza generi caos. Questo va spesso ad acuire situazioni di disagio dovute alla mobilità inter-regionale e impatta negativamente sulla salute e sulla qualità di vita dei portatori o dei candidati all’impianto cocleare per via dei ritardi e dei dis servizi che provoca». Le protesi cocleari sono ausili, finora non accessibili agli utenti, che possono facilitare la vita a chi ha una disabilità permanente o temporanea e ora, con i Lea in vigore dallo scorso marzo, sono stati introdotti nell’elenco degli ausili a carico del Servizio Sanitario Nazionale dietro prescrizione del medico specialista. Nel caso della protesi fornite da Cochlear ad esempio è possibile fare logopedia in podcast attraverso la protesi o individuarla (nel caso in cui il bambino perda il supporto esterno) con il cellulare con il bluetooth.
Fonte: Italia Oggi
26/02/2018