La disabilita’ nell’Italia che riparte: il nuovo decreto “riattiva” i servizi

La disabilita’ nell’Italia che riparte: il nuovo decreto “riattiva” i servizi

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Ripartono le attività sociali e socio-sanitarie per le persone con disabilità, “secondo piani territoriali adottati dalle Regioni” (art.8). E per chi ha una disabilità, non c’è obbligo di mascherina. Basterà questo a rispondere alla forte richiesta d’aiuto lanciata da caregiver e famiglie nella “fase 1”?.

ROMA. Non è stata nominata nella conferenza stampa di ieri sera, ma almeno è presente nel nuovo decreto: alla disabilità è infatti dedicato l’articolo 8, che prevede, di fatto, la riattivazione di centri e servizi, affidando alle regioni il compito di stabilire come, quando e con quali nuove, necessarie accortezze.
“Le attività sociali e socio-sanitarie erogate dietro autorizzazione o in convenzione, comprese quelle erogate all’interno o da parte di centri semiresidenziali per persone con disabilità, qualunque sia la loro denominazione, a carattere socio-assistenziale, socio-educativo, polifunzionale, socio-occupazionale, sanitario e socio-sanitario vengono riattivate secondo piani territoriali, adottati dalle Regioni, assicurando attraverso eventuali specifici protocolli il rispetto delle disposizioni per la prevenzione del contagio e la tutela della salute degli utenti e degli operatori”.
Sembrerebbe una prima risposta al grido d’aiuto lanciato in queste settimane da tante famiglie di persone con disabilità, che hanno denunciato l’abbandono istituzionale e la solitudine a cui questo le ha condannate. Se tale risposta sia adeguata e sufficiente ad assicurare a tutti, in ogni parte d’Italia, l’accesso a servizi essenziali che per un lungo periodo sono mancati, è tutto da vedere. Ora la palla passa alle regioni.
Ulteriore riferimento alle disabilità è contenuto nell’articolo 1: qui, in riferimento alla scuola, si scrive che “i dirigenti scolastici attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità”. Stessa attenzione viene richiesta alle Università. Infine, per quanto riguarda l’uso delle mascherine, nell’articolo 3 si legge che “non sono soggetti all’obbligo i bambini al di sotto dei sei anni, nonché i soggetti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina ovvero i soggetti che interagiscono con i predetti”.

Fonte: Redattore Sociale

28/04/2020