Firmato il provvedimento regionale: permetterà la graduale ripresa di servizi e attività entro luglio
L’AQUILAArriva uno dei provvedimenti più attesi dalle famiglie: dopo tre mesi di stop, in Abruzzo possono riprendere gradualmente tutte le attività sanitarie socioassistenziali. Il presidente della Regione, Marco Marsilio, e gli assessori alla Salute, Nicoletta Verì, e alle Politiche sociali, Piero Fioretti, hanno firmato l’ordinanza numero 71 – già in vigore – approvando al tempo stesso il Piano territoriale della Regione Abruzzo-Protocollo operativo per la prevenzione, il contrasto e il contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.Viene dunque disposta la ripresa delle attività e dei servizi socioassistenziali erogati dietro autorizzazione, in convenzione o appaltati dagli Ambiti distrettuali sociali, di carattere assistenziale, socio-educativo, nonché di quelli erogati a domicilio, nei centri semiresidenziali per persone con disabilità, a carattere socio assistenziale, socio-educativo, polifunzionale, socio-occupazionale. Possono riaprire anche i centri diurni per anziani, i centri che erogano servizi per l’infanzia, per minori e adolescenti (come le case famiglia) e, infine, tutti i servizi e le attività rivolti alle persone a rischio esclusione sociale e povertà. La ripresa delle attività è prevista entro il 1° luglio, mentre la ridefinizione dei servizi va prevista comunque fino al 31 dicembre. Stando al piano «è possibile quindi riprogrammare i servizi» fino alla fine dell’anno. Anche in questo caso, e in base ai servizi erogati, sono previsti specifici protocolli per garantire un adeguato distanziamento e l’igiene. La dotazione e l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale devono essere gestiti secondo le indicazioni nazionali e le ordinanze regionali. Per quanto riguarda le misure generali, è necessario disporre di dispenser di gel alcolico e adeguata cartellonistica nei punti strategici delle strutture richiamando alla necessità di procedere frequentemente all’igiene delle mani mediante lavaggio con acqua e sapone o con gel alcolico. Da evitare strette di mano, baci e abbracci. Qualora il lavoro imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro, e non siano possibili altre soluzioni organizzative, è necessario l’uso delle mascherine e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici). Tutte le strutture residenziali devono essere fornite di kit di vestiario protettivo di urgenza in caso di sospetto Covid-19. Per garantire la erogazione di ogni singola prestazione in sicurezza, gli operatori devono procedere a cambiare frequentemente i dispositivi di protezione individuale (mascherina e guanti) e dovranno procedere alla sanificazione delle apparecchiature utilizzate.
Fonte: ilcentro.it
10/06/2020