L’appello: non abbandonare le persone con sindrome di Down e altre disabilità nell’Ucraina in guerra

L’appello: non abbandonare le persone con sindrome di Down e altre disabilità nell’Ucraina in guerra

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La richiesta alla NATO, ai capi di stato europei, russi e ucraini arriva dalla European Down Syndrome Association

La guerra che si è scatenata solo pochi giorni fa in Ucraina a seguito dell’attacco russo sta già registrando una escalation sempre più drammatica, con colpi che non risparmiano i civili. In questi giorni terribili il pensiero di tutti è, ancor più, alle persone più fragili, tra le quali ci sono bambini, anziani, persone ammalate, persone con disabilità: da sempre i più esposti, i più a rischio.

Da tutto il mondo gli appelli alla pace si moltiplicano: dalle istituzioni ai cittadini comuni, dal mondo dello sport l’appello è unanime. E pensando proprio ai più fragili, l’Associazione Europea Sindrome di Down ha scritto una lettera aperta al capo delle istituzioni europee, ai capi di stato europei, russi e ucraini e alla NATO per la protezione e la sicurezza delle persone con sindrome di Down in Ucraina, ricordando agli stati le loro responsabilità per garantire la protezione e la sicurezza di tutti.

I rischi per i più fragili
In qualsiasi situazione di crisi o di conflitto, le persone con la sindrome di Down e altre disabilità affrontano un rischio sproporzionato di abbandono, violenza, morte e mancanza di accesso alla sicurezza, al soccorso e al sostegno per il recupero – si ricorda nella lettera.
Ma non solo. Le rappresaglie espongono soprattutto donne e bambini a terribili rischi: Le donne con disabilità sono a maggior rischio di violenza sessuale e i bambini con disabilità sono più esposti ad abusi e trascuratezza.

Comunicazioni inaccessibili
Ancora, nella lettera si evidenzia come in epoca di guerra siano fondamentali le comunicazioni alla popolazione: informazioni che possono rappresentare la possibilità di mettersi in salvo, ma non per tutti: Informazioni cruciali sulla sicurezza e l’evacuazione sono spesso inaccessibili, e gli stessi centri di evacuazione sono raramente accessibili, il che significa che le persone con la sindrome di Down e altre disabilità sono troppo spesso lasciate indietro.

La situazione in Ucraina
La EDSA ricorda come siano 2,7 milioni le persone con disabilità registrate in UcrainaI nostri contatti nel Paese hanno confermato che la situazione per le persone con disabilità è spaventosa. Per esempio, i rifugi a Kiev sono inaccessibili, così le persone con disabilità sono costrette a rimanere a casa, senza sapere dove possono andare per essere al sicuro.
Le persone con la sindrome di Down e altre disabilità che vivono in istituti, sono già tagliate fuori dalle loro comunità e rischiano di essere abbandonate e dimenticate.

Il richiamo è alle norme e legislazioni di tutela, protezione e sicurezza dei cittadini con disabilità e con sindrome di DONW. La European Down Syndrome Association (EDSA) chiede a tutte le parti di garantire la protezione e la sicurezza delle persone con sindrome di Down e altre disabilità in Ucraina, rispettando:
– i loro obblighi ai sensi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, in particolare l’articolo 11 sulle situazioni di rischio e le emergenze umanitarie
– la risoluzione 2475 (2019) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla protezione delle persone con disabilità nei conflitti
– il diritto internazionale umanitario e i principi umanitari

Le richiesta ai leader:
Chiediamo ai leader politici e a tutti gli attori umanitari che si occupano di questa crisi, di garantire che le persone con la sindrome di Down e altre disabilità:
– Abbiano pieno accesso a tutti gli aiuti umanitari
– Siano protette dalla violenza, dagli abusi e dai maltrattamenti
– Ricevano informazioni accessibili sui protocolli di sicurezza e assistenza, sulle procedure di evacuazione e sul supporto
– Abbiano pieno accesso ai servizi di base, compresi acqua e servizi igienici, sostegno sociale, istruzione, assistenza sanitaria, trasporti e informazioni
– Siano prese in considerazione e non abbandonate: è anche essenziale che vengano adottate misure che includano pienamente le persone che vivono in istituzioni o orfanotrofi; e le misure di trasferimento ed evacuazione non dovrebbero costringere più persone con disabilità a vivere in tali istituzioni
– siano coinvolte in modo significativo in tutte le azioni umanitarie, attraverso le loro organizzazioni rappresentative

Fonte: Disabili.com

02/03/2022