Diversity e Inclusion nelle aziende: il ruolo del disability manager

Diversity e Inclusion nelle aziende: il ruolo del disability manager

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La Società Italiana Disability Manager lavora per mettere in rete i disability manager presenti sul territorio italiano, promuovendo e tutelando i diritti delle persone con disabilità e il rispetto della persona in ogni suo aspetto.

Dalla pubblica amministrazione alla sanità, dal mondo del lavoro alla cultura, sempre più spesso si sente parlare di disability manager: una figura professionale che sta gradualmente entrando nella nostra società, anche se la strada da percorrere è ancora tanta. A questo lavora dall’aprile 2011 la Società Italiana Disability Manager (S.I.Di.Ma.), associazione costituita in Italia per mettere in rete tutte le figure presenti sul territorio italiano.

Ma di cosa si occupa esattamente questa figura? 
“Più che di una professione in sé si tratta di una competenza aggiuntiva, che può integrare una professionalità preesistente: architetto, avvocato, assistente sociale, terapista occupazionale e così via”, spiega Rodolfo Dalla Mora, presidente e fondatore S.I.Di.Ma.. “Definirei il disability manager un facilitatore oppure un creatore di reti, che mette in relazione realtà ed esigenze diverse, generando nuove opportunità. Un ruolo che può cambiare molto, anche in base ai diversi contesti in cui agisce: enti locali, ospedali, aziende, attività culturali e comunicazione”.

La formazione
Come si diventa disability manager? 
“Il primo corso di perfezionamento è nato nel 2009 all’Università Cattolica di Milano, ma ancora oggi non esiste un’omogeneità formativa, anzi, l’offerta è molto variegata. Noi sosteniamo la promozione di master di primo e secondo livello, come quelli che sono stati attivati dall’Università di Roma Tor Vergata e dall’Università del Piemonte Orientale, due atenei con cui collaboriamo attivamente.
Il nostro obiettivo è però quello di favorire in futuro la creazione di un corso di laurea specifico in disability management, perché sono necessarie delle competenze specifiche, una solida formazione e una conoscenza a 360 gradi del tema per rendere la nostra società realmente inclusiva”.
Questa figura è stata introdotta per la prima volta in Italia nel 2009 con il “Libro bianco su accessibilità e mobilità urbana”, a cura del tavolo tecnico allora istituito tra il Comune di Parma e il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Due anni dopo è nata la S.I.Di.Ma., che oggi conta circa 150 associati e lavora per rendere più efficaci le politiche a livello nazionale e locale, in linea con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, approvata dalle Nazioni Unite nel 2006 e ratificata anche dal nostro Paese.

Da architetto a disability manager 
“Vogliamo tutelare i diritti e sensibilizzare al rispetto della persona con disabilità in ogni suo aspetto, dimensione e momento della vita”, aggiunge Dalla Mora, a cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito ‘motu proprio’ l’onorificenza di Grande Ufficiale e la medaglia di bronzo al merito della sanità pubblica. “Ho una formazione accademica in architettura e mi occupo di disabilità da trent’anni: già a 18 anni ho costruito la prima casa accessibile”.
Nel 2005 il ricovero all’Ospedale Riabilitativo di Alta Specializzazione di   di Livenza, in provincia di Treviso: “In quell’occasione ho capito che dovevo agire con determinazione per cambiare le cose e ho iniziato a collaborare con questa struttura sanitaria, che dal 2007 mi ha inserito nel suo organigramma come disability manager”.
Qui Dalla Mora lavora in équipe con gli altri professionisti, che si occupano della riabilitazione di pazienti con disabilità anche gravi, a causa di miolesioni e cerebrolesioni: “Quando escono dall’ospedale, dopo vari mesi di ricovero, devono riorganizzare la loro vita. Io li accompagno in questo percorso, insieme a medici, assistenti sociali, psicologi, fisioterapisti, terapisti occupazionali. Cerco di capire quali potrebbero essere i loro bisogni una volta tornati a casa e suggerisco le azioni necessarie per costruirsi la propria autonomia, dall’adattamento dell’ambiente domestico alla guida dell’auto. Spesso contatto anche gli enti del territorio in cui la persona vive”.

Il disability manager nella pubblica amministrazione 
Dal singolo alla comunità: Dalla Mora è anche disability manager del Comune di Treviso e dell’ULSS 2 Trevigiana. “Le p.a. possono assumere questa figura attraverso bandi pubblici, ma bisognerebbe stabilire dei requisiti comuni a tutti, prevedendo competenze specifiche e giusta retribuzione”.
Il disability manager di un’amministrazione locale dovrebbe relazionarsi con tutti gli assessorati per favorire azioni di carattere inclusivo in ogni settore: “A Treviso stiamo lavorando per rendere accessibili le mura e il patrimonio museale della città, oltre a numerose iniziative di sensibilizzazione delle scuole sul tema della diversità e dell’inclusione”.
Una rivoluzione possibile anche nelle realtà di minori dimensioni: per favorire questa nuova cultura nel 2019 è stato firmato un protocollo d’intesa tra SIDiMa e Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), mentre nelle scorse settimane ne è stato siglato un altro con l’IPA (Intesa Programmatica d’Area) Opitergino Mottense, un consorzio di quattordici Comuni del Trevigiano, che vogliono condividere la figura del  consulente sui temi inerenti all’accessibilità, al turismo, all’istruzione, al cohousing, al Terzo Settore e al lavoro.

Il Manifesto del Disability Manager
“Nella nostra azione cerchiamo di confrontarci anche con le esperienze estere. Per esempio, il modello tedesco è molto centrato sulla previdenza e sulla tutela dei diritti, quello canadese ha un’impostazione più aziendale e lavorativa. Vogliamo contribuire a creare buone prassi, che possano servire da esempio”.
Questo è anche lo scopo del Manifesto del Disability Manager: “Non si tratta di un documento definitivo, ma di un work in progress, un punto di partenza per stimolare confronti e riflessioni in quanti credono nella necessità di avere oggi professionisti della disabilità per un futuro inclusivo”.
L’appuntamento è il prossimo 20 aprile, seconda edizione della Giornata nazionale del disability manager: “Sarà organizzata in modalità online, tramite webinar: è prevista la partecipazione di numerosi ordini professionali, che contribuiranno al confronto per l’individuazione di modelli virtuosi”.

Fonte: Startup Italia

21/04/2022