Dal 10 luglio 2025 l’integrazione al minimo dell’assegno scatterà anche per chi ha iniziato a lavorare dopo l’anno di introduzione del sistema contributivo di calcolo delle pensioni, se la sua capacità lavorativa è ridotta a meno di un terzo
In arrivo assegni di invalidità di 603 euro al mese per tutti. Trent’anni dopo la riforma Dini del 1995, la Corte Costituzionale ha stabilito che è illegittimo il divieto di integrazione al minimo per l’assegno ordinario di invalidità. La sentenza del 9 luglio, di cui dà conto Il Messaggero, consentirà anche a chi ha iniziato a lavorare dopo l’anno di introduzione del sistema contributivo di calcolo delle pensioni di avere l’integrazione al minimo dell’assegno se la sua capacità lavorativa si riducesse a meno di un terzo a causa di malattia o disabilità. Un’integrazione coprirà la cifra mancante se il lavoratore non riesce, sulla base dei contributi versati, a raggiungere i 603 euro al mese di assegno minimo. La novità tuttavia non coprirà gli assegni di questi tre decenni, perché gli effetti avranno decorrenza dal 10 luglio 2025 per evitare un buco nelle casse dello Stato.
Fonte: ilfattoquotidiano.it
15/07/2025
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