ROMA. Stress, depressione, rischi di acutizzarsi di antiche patologie. L’emergenza sanitaria legata all’infezione da Covid19 ha ripercussioni rilevanti sulla salute mentale sia per le persone che già affette da un disagio psichico, portando a dei peggioramenti, sia per le persone che non soffrivano di questi disturbi.
Il dato emerge da una ricerca Neomesia. Se a inizio 2020 rappresentavano circa un terzo dei pazienti presi in carico dalle strutture di Neomesia – che con la sua attività sul territorio offre 725 posti letto accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale in otto regioni – oggi i casi complessi sono raddoppiati e nella metà dei pazienti si riscontrano sindromi psichiatriche complesse con comorbidità e copresenza di sintomi.
I maggiori esperti lanciano un accorato appello per non trascurare i possibili danni anche a lungo termine sulla salute mentale.
L’aggravarsi dei casi è confermato dai risultati di un questionario dell’Università di Roma Tor Vergata, a cui hanno risposto oltre 18.000 persone. E’ emerso che il 37% degli intervistati presenta sintomi da disturbo post traumatico da stress, il 17% sintomi depressivi, il 20% ansia severa, il 7% insonnia e il 21% stress.
L’attuale situazione vede, per chi già soffriva di un disturbo, l’aggravarsi dello stesso e, in aggiunta l’insorgere di un disturbo post traumatico da stress. Un disturbo d’ansia che comporta una diminuzione della capacità di coping, ovvero di adattamento che, se non intercettato e curato, può portare alla depressione.
Una situazione che meriterebbe maggiore attenzione da parte delle istituzioni, come testimonia Paolo Girardi, professore ordinario di psichiatria all’Università Sapienza di Roma: “La pandemia, sia nella prima ondata e ancor più in questa seconda fase rappresenta un forte trauma, perdurante e grave. L’incertezza legata all’epidemia, l’isolamento, il cambiamento delle abitudini e tutto quello che stiamo vivendo hanno modificato inevitabilmente la nostra situazione emotiva e questa condizione, così prolungata, impone a tutti noi un riadattamento, ovvero la necessità di ritrovare un equilibrio nuovo. Quando questo riadattamento non si compie, ci troviamo di fronte al cosiddetto disturbo post traumatico da stress, un disturbo d’ansia che è spesso associato ad altri sintomi come ansia, irritabilità, scoppi d’ira, esagerate risposte di allarme, problemi di concentrazione, depressione, difficoltà ad addormentarsi e a mantenere il sonno”.
Il disturbo post traumatico da stress
Il disturbo post traumatico da stress (Post Traumatic Stress Disorder, PTSD) è una forma di disagio mentale che si sviluppa in seguito a esperienze fortemente traumatiche. Definito e studiato negli Stati Uniti soprattutto a partire dalla guerra del Vietnam e dai suoi effetti sui veterani, può manifestarsi in persone di tutte le età, dai bambini e adolescenti alle persone adulte.
Essendo una condizione di disagio mentale complessa e derivante da molteplici fattori, sia personali che ambientali, la diagnosi di PTSD non è univoca né semplice ed è genericamente indicata come “la condizione di stress acuta che si manifesta in seguito all’esposizione a un evento traumatico”.
Fonte: Il Secolo XIX
03/12/2020