PARMA. Continua a crescere il numero di alunni disabili nelle scuole dell’Emilia-Romagna. E cosi’ l’Ufficio scolastico regionale ha sbloccato oltre 5mila posti in deroga per insegnanti di sostegno per il ritorno in classe a settembre. Si tratta per la precisione di 5.062 docenti, autorizzati dal direttore Stefano Versari, in aumento rispetto al passato: per l’anno scolastico appena concluso i posti di sostegno in deroga erano stati 4.862; nel 2018-2019 furono 3.801; nel 2017-2018 3.308.
In tutto, per il prossimo anno scolastico in Emilia-Romagna i posti di sostegno sfiorano le 11mila unità: per l’esattezza 10.997 contro i 10.732 dell’anno prima.
Nel dettaglio, a livello provinciale sono nel complesso: 2.191 a Bologna (895 in deroga); 2.043 a Modena (964); 1.530 a Reggio Emilia (698); 980 a Parma (454); 943 a Ravenna (444); 899 a Ferrara (401); 844 a Rimini (815); 806 a Forlì-Cesena (393); 761 a Piacenza (398).
“I posti sono stati puntualmente assegnati agli alunni- spiega l’Usr- valutando la gravità della diagnosi clinica e il contesto scolastico in cui l’alunno è inserito”.
La valutazione delle esigenze presentate dai dirigenti scolastici è stata effettuata da una commissione tecnica ad hoc. Rispetto all’anno scolastico appena concluso, la popolazione degli studenti “risulta pressochè invariata- sottolinea ancora l’Usr- mentre gli alunni disabili risultano incrementati di circa il 5%”. Un trend che si era già verificato negli anni precedenti: lo scorso anno, ad esempio, a fronte di una diminuzione della popolazione scolastica dello 0,3%, l’incremento degli alunni disabili era stato di oltre il 6%.
“Il trend è in continua crescita- conferma Versari- i numeri attestano che nel corso degli anni vi è stato un sensibile e costante incremento di posti di sostegno in deroga in Emilia-Romagna. Ciò a riprova della volontà dell’amministrazione scolastica di porre le scuole della nostra regione nelle condizioni di poter accompagnare efficacemente il percorso d’istruzione degli studenti disabili e, al contempo, di costituire supporto per le loro famiglie”.
Fonte: La Repubblica.it
05/08/2020