Tre diciottenni e 4 minorenni indagati di lesioni aggravate e rapina. Hanno anche filmato le loro gesta e hanno postato i video sui social
Li hanno circondati, chiesto i soldi e picchiati. Hanno filmato tutto. Infine hanno postato i video sui social. Le vittime sono due ragazzi sordi di 17 anni. Ad aggredirli un branco: 7 ragazzini, tre 18enni e quattro minorenni. L’ennesimo atto di violenza di una baby gang va in scena nel cuore di Roma. A due passi dal Vaticano, vicino al centro commerciale Aura, quartiere Aurelio. Per rubare cinque euro hanno mandato al pronto soccorso dei loro coetanei.
Vittime e aggressori si conoscevano. Per questo è stato facile individuare i responsabili. In più far circolare i filmati è stato un autogol. I sette adesso sono nei guai. Tra procura ordinaria e minorile, sono finiti tutti indagati con accuse di lesioni aggravate e rapina.
La polizia, il commissariato Aurelio, ha bussato a casa di ogni componente del branco. Gli investigatori, su mandato del pubblico ministero Silvia Santucci, vogliono recuperare tutto il materiale video. E così, cellulari, tablet e computer, sono stati sequestrati. I profili social dei sette sono stati passati al setaccio, così come le conversazione su Telegram e Whatsappdove le immagini sono state fatte girare.
L’aggressione è del cinque marzo. Fuori dal centro commerciale Aura c’è un gruppo di ragazzi. Bevono, fanno baccano. Sono ubriachi. Accanto a loro passano i due diciassettenni. Vittime e aggressori (difesi dall’avvocato Antonio Gregorace) si conoscono. Non sono amici. I sette si parano di fronte ai due. Sanno che hanno un handicap. Ma non gli importa. Anzi, uno di loro, impugna uno smartphone. L’obiettivo è riprendere, filmare le botte. Vantarsi.
La richiesta, e forse è solo una scusa per picchiarli, è quella di pagare. Una rapina. I due non ci stanno. Non accettano. Non vogliono pagare una sorta di pizzo. Le parole finiscono e inizia una rissa impari. Il branco è sopra i due. I ragazzini, a modo loro, si difendono. Ma alla fine crollano in terra. Gli altri, esaltati, gli sono sopra. Mentre uno di loro filma, il sangue scorre. Calci, pugni, schiaffi e ginocchiate tra le risate di chi rifila le botte. Intanto le vittime si chiudono a riccio, le gambe sul petto, le mani sulla testa, cercano di parare i colpi che arrivano da tutte le parti.
L’atto finale è il tentativo di rapina. Uno dei diciassettenni non ci sta, cercano di portargli via il giubbotto. Dentro ci sono il cellulare e qualche spicciolo. Cinque euro e niente di più. L’esplosione di violenza finisce. La baby gang scappa via e lascia in terra le vittime. I ragazzi si alzano malconci, chiamano i genitori. Poi, a tutta velocità, vanno al pronto soccorso: “Trauma cranico e facciale” per entrambi. Poteva finire peggio. Molto peggio. Adesso, per il branco, si profila un processo per lesioni e rapina.
Fonte: roma.repubblica.it
05/07/2022