NOTA 17 MARZO.
Il Ministero, con la nota n. 388 del 17 marzo 2020, ha fornito ulteriori informazioni sulla didattica a distanza, precisando e integrando le indicazioni già fornite con le note del 6 e dell’8 marzo.
Coronavirus, didattica a distanza: nuove indicazioni del Ministero. Nota.
La nota del 17 marzo fornisce indicazioni in merito a:
◾ didattica a distanza: cosa si intende;
◾ privacy;
◾ progettazione delle attività;
◾ alunni con disabilità;
◾ alunni con DSA e BES non certificati;
◾ valutazione.
Cosa fanno il docente di sostegno e i docenti curricolari.
Il docente di sostegno, si suggerisce nella nota, mantiene l’interazione a distanza con l’alunno e tra l’alunno e gli altri docenti curricolari.
Laddove non sia possibile interagire direttamente con l’alunno disabile, l’interazione avviene con la famiglia, con la quale concordare modalità specifiche di didattica a distanza. Tali modalità al fine di far fruire all’alunno il materiale didattico personalizzato predisposto dal docente di sostegno. In sintesi, il docente di sostegno predispone il materiale e concorda con la famiglia le modalità di fruizione.
Il Ministero suggerisce, inoltre, di monitorare lo stato di realizzazione del PEI, attraverso feedback periodici, quindi attraverso la verifica dei risultati delle attività svolte in relazione a quanto previsto nel predetto Piano Educativo Individualizzato.
Quanto ai docenti curricolari, nella nota si evidenzia quanto segue:
Resta inteso che ciascun alunno con disabilità, nel sistema educativo di istruzione e formazione italiano, è oggetto di cura educativa da parte di tutti i docenti e di tutta la comunità scolastica. E’ dunque richiesta una particolare attenzione per garantire a ciascuno pari opportunità di accesso a ogni attività didattica.
I docenti curricolari, quindi, laddove possibile, garantisco agli allievi con disabilità la fruizione delle attività svolte per il resto degli alunni, naturalmente sempre raccordandosi con il docente di sostegno e calibrano le predette attività all’alunno in questione.
Cosa progettare.
Il punto di riferimento rimane sempre il Piano Educativo Individualizzato, naturalmente da calibrare in relazione alla nuova modalità di didattica a distanza, in base alla disabilità dell’allievo.
Il Ministero non fornisce (e non potrebbe farlo) indicazioni uniformi ma evidenzia che:
◾ per gli alunni con disabilità cognitiva gli interventi vanno progettati, sulla base di una disamina congiunta (docente-famiglia) delle variabilità e specificità caratterizzanti ciascuna situazione;
◾ per gli alunni e studenti con disabilità sensoriali (non vedenti, ipovedenti, non udenti e ipoacusici) bisogna considerarne le specifiche esigenze.
Strumenti per didattica a distanza.
Il dirigente scolastico, d’intesa con le famiglie e per il tramite degli insegnanti di sostegno, verifica che ciascun alunno o studente sia in possesso delle strumentalità necessarie allo svolgimento delle attività.
Il monitoraggio del Ministero servirà anche a questo, ossia a verificare i fabbisogni delle scuole, in materia di strumenti per attuare la didattica a distanza, anche per gli studenti con disabilità.
Quanto agli ausili e ai sussidi, l’assegnazione agli alunni con disabilità spetta ai Centri Territoriali di Supporto (CTS), in collaborazione con il Ministero, ai sensi dell’art. 7, comma 3, del D.Lgs. 63/2017.
Oltre alle apparecchiature hardware, possono essere acquistati e concessi in uso anche software didattici (per un elenco degli ausili e sussidi disponibili, si veda l’allegato tecnico denominato “Classificazione dei sussidi didattici, delle attrezzature e degli ausili tecnici per la didattica inclusiva” su https://ausilididattici.indire.it).
18/03/2020
Fonte: OrizzonteScuola.it