MONTESILVANO. «Basta con i proclami!». È l’appello che lancia Claudio Ferrante, presidente dell’associazione Carrozzine determinate, all’indomani della notizia che a breve riprenderanno i lavori sulla strada parco, dove è previsto, per i prossimi anni, il passaggio della filovia tra Pescara e Montesilvano. Nel mirino, le barriere architettoniche. A partire dalla banchine, le quali sarebbero troppo alte, se confrontate all’altezza delle porte d’uscita e di entrata dei mezzi elettrici, tali da impedire il passaggio dei disabili in carrozzina. Una soluzione per la quale o si adottano delle pedane tra bus e banchine o si diminuiscono le altezze di queste ultime. «Banchine di fermata costruite con denaro pubblico, saranno spaccate per essere abbassate. Ma non solo», osserva Ferrante. Il presidente di Carrozzine determinate infatti chiede anche «come verranno abbattute le rampe che hanno pendenze superiori alla norma, come verranno allargati i chilometri di marciapiedi inferiori a 1,50 metri e come saranno abbattute tutte le pendenze eccessive esistenti sulle strade laterali di accesso e di uscita alla strada parco. E i percorsi per le persone cieche? Ora vogliamo che le istituzioni locali ragionali e nazionali ci diano risposte chiare e precise perché per ben 10 anni siamo stati presi in giro, ma quel che è più grave è che sono state violate tutte le norme nazionali, europee e internazionali, inerenti all’argomento. Non ultima la lettera della Regione Abruzzo del 21 settembre 2017, a firma del governatore che indicava l’abbattimento delle barriere sulla strada parco». Ferrante chiede anche di essere ricevuto dai vertici di Tua, l’azienda pubblica dei trasporti che gestirà i collegamenti urbani, su «come, dove, quando e con quale e quanto denaro pubblico questa strada terminerà di essere fuori legge». (VdL)
Fonte: Il Messaggero.it
20/03/2021