BERLINO. Leggere ad alta voce, quando si soffre di problemi legati all’apprendimento, può essere un grande problema. Ma se la platea è composta da dolcissimi gatti abbandonati il discorso cambia, e un’attività potenzialmente traumatica si trasforma in un momento di gioia e condivisione. Per questo in un rifugio per animali di Berlino è partito il progetto «I bambini leggono ai gatti». Protagonisti sono piccoli studenti affetti da disturbi come per esempio la dislessia e i loro amici a quattro zampe. Un giorno alla settimana i bambini vanno a trovare i gattini randagi, si siedono su grandi cuscini, li prendono in braccio e afferrano il loro libro preferito. E così, protetti da qualunque interferenza esterna, cominciano a leggere ad alta voce. Ad ascoltare storie e racconti ci sono loro, gatti sfortunati, spesso traumatizzati e caratterizzati da problemi comportamentali. Che, giorno dopo giorno, grazie a questi momenti di vicinanza e condivisione, imparan do a fidarsi e ad amare di nuovo gli esseri umani. Il programma, ideato dal rifugio Tierheim Berlin, è partito la scorsa estate. In pochi mesi ha registrato un successo inaspettato: cinque bambini, fra i sette e i dodici anni, si sono già iscritti. Vanno al rifugio ogni venerdì e per circa mezz’ora leggono le loro storie, in una stanza tutta loro nella quale possono esercitarsi ad alta voce, senza essere disturbati, interrotti o corretti. L’obiettivo è aiutarli a superare le difficoltà legate all’apprendimento senza la pressione dei genitori o degli adulti. Senza, insomma, esporli a giudizi o condizionamenti. Ma lasciandoli liberi di esprimersi, anche grazie al rapporto di profonda empatia costruito con i loro amici a quattro zampe. «I bambini hanno bisogno di qualcuno con cui leggere, e i gatti del rifugio hanno bisogno di qualcuno che si rivolga a loro spiega Bettina Genée, responsabile del progetto . Molti animali hanno subito un trauma e hanno paura. Sentendo le storie le tte ad alta voce, possono avvicinarsi ai bambini e guadagnare nuovamente fiducia negli esseri umani». I vantaggi del progetto sono molti. Da una parte gli animali hanno la possibilità di avvicinarsi all’uomo in modo più naturale e spontaneo, ascoltando la voce dei bambini, approfittando della loro pazienza e della loro dolcezza. Dall’altra, i piccoli studenti possono esercitarsi nella lettura mettendo da parte insicurezza e timidezza, imparando anche a prendersi cura degli animali e a conoscere tutti i segreti legati al loro benessere. Non è la prima volta che un’iniziativa del genere mostra di poter avere successo. Pochi anni fa un progetto simile battezzato «Book Buddies» – era infatti stato avviato nel rifugio per animali senza casa di Birdsboro, in Pennsylvania. Anche in questo caso i piccoli fino a otto anni, tutti con difficoltà legati ad apprendimento e lettura, avevano la possibilità di esercitarsi con i libri attorniati da tanti simpatici micini. Seguiti dalla speci alista Kristi Rodriguez. Un esperimento nato per caso, come ha raccontato Rodriguez ai media americani: suo figlio Sean aveva dei problemi di lettura a scuola e così ha deciso di portarlo nel gattile con il quale collaborava. Il risultato è stato molto positivo e il piccolo ha chiesto di poter tornare a ripetere l’esperienza. In poco tempo la storia si è diffusa ad altre famiglie ed è stata applicata anche a bambini autistici o altri problemi comportamentali con ottimi risultati. Confermati anche da ricerche scientifiche. Le più recenti hanno dimostrato che l’interazione fra i più piccoli e gli animali porta sempre benefici per la crescita dei bambini. Nel caso specifico della lettura, i pelosi non vengono considerati come fonti di giudizio, ma aiutano a creare un ambiente confortevole e rilassato. Lo stesso effetto che può dare ai felini la voce di chi legge, magari con l’aggiunta di qualche carezza.
di Daniela Uva
Fonte: Il Giornale.it
22/10/2019