Il gruppo Caregiver Familiari Comma 255 esprime grande preoccupazione per l’aumento dei contagi da covid 19, e chiede che siano garantiti servizi domiciliari.
L’esponenziale crescita dei contagi da Coronavirus preoccupa tutti noi, mentre lo spettro di un nuovo lockdown si fa sempre più insistente. In particolare in questi giorni lanciano un grido di allarme i caregiver familiari, che temono di doversi ancora una volta, in caso di chiusura totale, fare completamente carico dei servizi per i loro congiunti disabili, se non verranno messi in campo opportune attività a domicilio. (Qui vi avevamo raccontato la situazione dei caregiver nel primo lockdown in piena pandemia).
Non solo non si può chiedere loro di svolgere mansioni (a volte anche molto delicate) per le quali sono necessari interventi di professionisti, e alle quali hanno invece tutto il diritto di accedere i loro congiunti con disabilità, ma la stessa quotidianità di queste persone, 24 ore su 24 al capezzale dei cari, viene privata di momenti di respiro. Ricordiamo che una indagine post emergenza aveva evidenziato come il 50% dei caregiver fosse stato lasciato solo da scuola e servizi durante la Fase 1 della pandemia.
Di seguito riceviamo e pubblichiamo l’appello del gruppo Caregiver Familiari Comma 255 (grassetti nostri, ndr).
- Siamo preoccupati della possibilità di nuove chiusure localizzate o generalizzate. Dal 5 marzo scorso siamo stati lasciati soli e nessun servizio per le persone con disabilità ha mai ripreso a regime. Nuovi lockdown non possono verificarsi in assenza di piani di rimodulazione a domicilio dei servizi per la disabilità, sia adulta che dell’età scolastica.
- Basta teleassistenza, se non viene fruita autonomamente dai nostri congiunti, pesa solo su di noi!!.
- Basta DAD, se non si assicura la presenza a domicilio delle figure professionali educative preposte (oepa/asacom/assistenti alla comunicazione), ci costringe ad essere sempre presenti e professionalmente preparati! Ma noi siamo caregiver familiari non professionisti!! La regressione dei nostri congiunti ha raggiunto livelli insostenibili così come l’impossibilità, per loro e noi, di avere momenti di autonomia gli uni dagli altri.
- Chiediamo che il governo si attivi per prevedere, in caso di lockdown, un piano di rimodulazione a domicilio di tutti i servizi, garantendo alle persone con disabilità un tempo congruo di autonomia dal proprio caregiver familiare.
- Chiediamo che il governo ci restituisca il diritto alla nostra individualità, garantendoci servizi a domicilio per una copertura oraria congrua a consentirci almeno di non perdere l’attività lavorativa.
- Chiediamo che le amministrazioni la smettano di fare economie sui servizi alle persone con disabilità e, in assenza di operatori disponibili a svolgere i servizi a domicilio, indennizzino il nostro servizio di cura che per tempo e dedizione da 7 mesi è totalizzante e continua ad essere dato per scontato.
- Chiediamo ancora, e ad alta voce, un impegno ed un intervento del Governo perché l’inefficienza del sistema basato solo sui servizi, non continui a pesare interamente ed esclusivamente su noi Caregiver Familiari.
- Chiediamo ancora: ascoltateci!
Fonte: Disabili.com