Ancora niente assegno per figlio. Confermati altri 15 giorni di congedo parentale e altri 12 per chi ha diritto alla legge 104. Stanziati 150 milioni di euro per i centri estivi. Più risorse per il Fondo Non Autosufficienza e per il Fondo legato alla legge sul dopo di noi. Nasce il reddito di emergenza.
di Sara De Carli
L’assegno per figlio, stando alle bozze che circolano del prossimo Decreto “Rilancio”, non c’è nemmeno questa volta. C’è l’annunciato rinnovo del congedo parentale al 50%: 30 giorni in tutto, per l’anno 2020, a decorrere dal 5 marzo e sino al 31 luglio 2020, per chi ha figli di età non superiore ai 12 anni. Il bonus baby sitter sale da 600 euro a 1200 euro ed è erogato, in alternativa, direttamente al richiedente, per la comprovata iscrizione ai centri estivi, ai servizi integrativi per l’infanzia, ai servizi socio-educativi territoriali, ai centri con funzione educativa e ricreativa e ai servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia. Ci sono ulteriori complessive dodici giornate usufruibili nei mesi di maggio e giugno 2020 per i genitori lavoratori che hanno diritto alla legge 104.
Ci sono poi, all’articolo 112 – denominato Finanziamento dei centri estivi 2020 e contrasto alla povertà educativa – 150 milioni di euro per i Comuni, per potenziare i centri estivi diurni per bambini e bambine di età compresa fra i 3 e i 14 anni, per i mesi da giugno a settembre 2020 e per progetti volti a contrastare la povertà educativa e ad implementare le opportunità culturali e educative dei minori. Iniziative da realizzare «durante il periodo di emergenza e per quando sarà terminata e il lockdown gradualmente sospeso, al fine di recuperare il tempo perso in termini di offerta educativa e culturale». Si rimanda al Ministro per la Famiglia per l’individuazione dei criteri di riparto: «Vediamo questa come una buona occasione per tarare tale contributo su ogni figlio anziché per nucleo familiare, immettendo un principio d’equità e senza limiti massimi» annota Gigi De Palo, presidente del Forum delle Associazioni Familiari.
Poi c’è il bonus per le vacanze in Italia per le famiglie con un reddito ISEE non superiore a 35.000 euro, portato a 500 euro (300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e 150 per i single): «Pur apprezzando l’aumento del limite del bonus turismo da 325 a 500 euro, le modalità andrebbero modificate tenendo conto dei carichi familiari. Così come strutturato, l’intervento favorisce le famiglie con 1 figlio, penalizzando le altre. Sarebbe più opportuno definire un importo per singolo componente», dice De Palo. Le economie di scala infatti quando si va in vacanza sono paradossalmente nulle per le famiglie con più figli: ho un figlio posso aggiungerlo in camera con uno sconto, ma se si hanno più figli, sei obbligato a prendere più camere, pagandole per intero. Inoltre c’è – ancora una volta – il tema degli incapienti: «le famiglie con figli e redditi bassi, spesso lo sono e di conseguenza vengono escluse dal bonus. Il rimborso andrebbe previsto anche per loro.
C’è poi la novità del Reddito di Emergenza, per cui si potrà presentare domanda entro il termine del mese di giugno 2020. Le sue scale di equivalenza non tengono debitamente conto dei carichi familiari, come già accade nel Reddito di Cittadinanza. All’art.87 «vengono fortemente discriminate le famiglie con figli minori e le famiglie numerose, in quanto ai primi viene riconosciuto un peso pari a 0,20 anziché 0,40 dei maggiorenni; mentre per i secondi il limite della scala di equivalenza massima pari a 2 esclude, di fatto, i figli successivi al secondo», nota De Palo.
Fra le altre misure previste al Titolo IV – Disposizioni per la disabilità e la famiglia, ci sarebbe l’aumento dello stanziamento del Fondo per le non autosufficienze di ulteriori 90 milioni di euro per l’anno 2020; l’aumento del fondo per la legge 112/2016 – alias Dopo di Noi – di ulteriori 20 milioni di euro per l’anno 2020. A tal proposito, viene istituito anche un nuovo Fondo denominato “Fondo di sostegno per le strutture semiresidenziali per persone con disabilità” volto a garantire il riconoscimento di una indennità agli enti gestori, nel limite di spesa di 40 milioni di euro per l’anno 2020: un aiuto per favorire l’adozione di dispositivi di protezione individuale o nuove modalità organizzative per la prevenzione del rischio di contagio.
Fonte: Vita.it
12/05/2020