VENEZIA – Gli sprechi che riguardano l’azione sociale e l’assistenza ai disabili è una delle frontiere sulle quali si sta concentrando l’attenzione della Corte dei Conti del Veneto che ieri mattina a Palazzo Camerlenghi a Venezia ha aperto l’anno giudiziario 2018. Li chiamano i furbetti della 104, la norma che dal 1992 dà diritto a tre giorni al mese di permesso retribuito per sé se si è disabile grave o per assistere parenti invalidi. Nel 2017, in seguito anche alle direttive nazionali del Ministro Madia, la Corte dei Conti del Veneto ha incentivato i percorsi di indagine sulla applicazione della normativa in materia di assistenza dei disabili: uffici pubblici, scuole, aziende, lo spazio d’indagine spazia tra gli ambienti di lavoro pubblici come quelli privati.
A confermarlo è la sentenza emessa nel 2017 con la quale è stato condannato l’uso improprio dei permessi previsti dalla legge 104 che ha ingenerato una grave violazione degli obblighi di un dipendente che ha fruito del permesso per assistere un disabile usando quel tempo retribuito per attività private e non di assistenza. «Quando c’è spreco di denaro pubblico ci troviamo di fronte a diritto sociale negato – ha detto ieri il procuratore regionale Paolo Evangelista – E anche il caso di abusi della 104 è un filone di indagine che perseguiremo sempre con maggiore severità a beneficio di chi, questa norma, la utilizza in maniera corretta e contro chi ne abusa».
Fonte: Il Gazzettino.it
27/02/2018