Le Ferrovie non hanno riparato il guasto in via Rampa Simoni per cui bisogna usare le scale. Per mamme con bimbi in carrozzina e disabili è impossibile, il sindaco sollecita la manutenzione.
SILVI. A Silvi turisti infuriati per il mancato funzionamento dell’ascensore del sottopasso Rampa Simoni Mariannina. Ieri mattina una mamma, Paola Petrini della provincia di Pavia, con due bambini a seguito di età tra i 2 e 4 anni, ha dovuto scendere le ripide scale del tunnel con in braccio i piccoli, lasciarli soli al piano terra, risalire a prendere il passeggino, riscendere, dirigersi verso l’uscita lato piazza Marconi, risalire le scale con i bambini in braccio e poi riscendere a prendere il passeggino con il rischio che i bambini sopra potessero scappare poichè incustoditi. Quella di ieri è una scena che evidenzia quanto il mancato funzionamento degli elevatori costituisca un grave disservizio sia per le famiglie con prole, ma anche per anziani ed invalidi in carrozzella che sono completamente impossibilitati a percorrere l’attraversamento. Poi, non c’è uno straccio di cartello davanti alle porte scorrevoli d’ingresso dell’ascensore al piano terra e primo piano, che evidenziano che tutto è rotto ed inutilizzabile. La manutenzione dell’impianto spetta alle Ferrovie dello Stato. Il tratto costituisce un vitale collegamento tra la Statale Adriatica, dove insiste il multipiano di via Roma, la chiesa Assunta ed il centro città.Anche l’anno scorso e sempre in agosto, il problema si è ripresentato suscitando anche le ire del presidente dell’associazione albergatori locale Roberto Mion, intervenuto a seguito di lamentele da parte di alcuni clienti di strutture ricettive sul lungomare. Sulla problematica ieri il primo cittadino Andrea Scordella, tramite il suo ufficio stampa, ha fatto sapere che chiederà all’ente ferrovie di provvedere a sistemare quanto prima il disservizio e di svolgere con cadenza periodica la manutenzione dell’impianto. Il sottopasso in oggetto, che ha soppiantato il passaggio a livello, è costato ben 800mila euro.Il taglio del nastro risale al luglio 2018, l’opera era stata pubblicizzata come d’avanguardia, munita oltre che di un ascensore anche di percorsi tattili per ipovedenti, scale con rampa per il trasporto di biciclette e pensiline lungo tutto il percorso, e corredata di impianti di illuminazione a led e un impianto per la raccolta e lo smaltimento delle acque. Il nuovo tunnel non è stato mai considerato funzionale dalla cittadinanza perché il percorso risulta molto ripido. La problematica dell’ascensore rotto l’anno scorso era stata messa in evidenza anche da una “passeggiata empatica” sulla sedia a rotelle organizzata da Claudio Ferrante dall’associazione “Carrozzine Determinate Abruzzo”.
Fonte: ilcentro.it
21/08/2020