Simone Baldini, sedia a rotelle e pala: “Ma non sono un eroe”

Simone Baldini, sedia a rotelle e pala: “Ma non sono un eroe”

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“Iron Baldo” è uno sportivo paralimpico e domenica è stato fotografato a Forlì tra gli angeli del fango: “Se quello che ho fatto può essere di stimolo ad altri, allora ben venga”

Forlì, 23 maggio 2023 – ‘Iron Baldo’ ha muscoli d’acciaio e cuore d’oro. E quando gli hanno proposto di andare a spalare fango nelle zone alluvionate, non ci ha pensato sopra un secondo: “Vengo anch’io”. Originario di Roma, Simone Baldini, 42 anni, residente a San Marino, vive e lavora a Pesaro, e finora era balzato agli onori delle cronache solo per i (tanti) titoli conquistati negli sport paraolimpici. Ma la foto simbolo di lui sulla sedie a rotelle, mentre spala il fango domenica a Forlì, è diventata subito virale. Un’immagine potente, come il coraggio e la grinta di Baldini.

Quanti l’hanno chiamata, dopo aver visto la foto?

“Una marea di persone. E non solo quelli che mi conoscono o hanno il mio numero di telefono. Ho ricevuto tantissimi messaggi anche attraverso i social”.

Ammetterà che è una delle foto simbolo dell’esercito di volontari impegnati nell’aiutare le zone alluvionate…

“Non credo di aver fatto nulla di speciale, non mi sento un eroe. Ma se quell’immagine può essere di stimolo e spronare tanti altri a fare i volontari, e se può contribuire, almeno in minima parte, a risollevare il morale delle migliaia di persone colpite dall’alluvione, allora ben venga”.

Com’è nata l’idea di andare a Forlì?

“È stata la sorella della mia compagna a proporcelo. Ci ha detto: perché non andiamo anche noi, domenica a Forlì? C’era un gruppo di volontari che partiva da Pesaro e ho subito accettato. Così domenica mattina siamo partiti. Nelle macchine abbiamo caricato prodotti per la pulizia, ma anche cibo, acqua e materiali di cancelleria per bambini e ragazzi”.

Che situazione avete trovato?

“Un disastro. Anche se avevo visto tante immagini in tivù, non riuscivo a credere ai miei occhi… Una volta consegnato tutto il materiale, ci siamo sparpagliati per le strade a spalare e sistemare dove c’era bisogno. In alcuni punti il fango arrivava alle ginocchia e c’erano montagne di vestiti e mobili alte un paio di metri”.

Pensa di tornare tra gli angeli del fango?

“Sì. Sono cresciuto in una famiglia dove le emergenze erano di casa, dal momento che mio padre era un vigile del fuoco. Ho fatto anche il corso da volontario della Croce rossa. Nella mia vita non mi sono mai fermato, nemmeno dopo la malattia che mi ha fatto perdere quasi completamente l’uso delle gambe”.

Da quanti anni è su una sedia a rotelle?

“Dal 1997, per colpa di un virus al midollo spinale. È stata dura, ma ho reagito”.

Faceva sport anche prima della malattia?

“Ne facevo tanti: calcio, nuoto. Andavo in bici. Dopo la malattia, ho iniziato facendo handike. Ho gareggiato tante volte anche con Alex Zanardi, un vero esempio. Poi sono arrivati il triathlon (Baldini ha vinto anche il titolo europeo) e il canottaggio. Col canottaggio sono entrato nel giro della nazionale, potevo andare a Tokyo ma ho dovuto scegliere se dedicarmi interamente allo sport o mantenere il lavoro. Ho scelto il secondo”.

Fonte: ilrestodelcarlino.it

25/05/2023