Nella Giornata Mondiale sulla Sindrome di Asperger, il 18 febbraio, la sfida è proprio questa: trovare la strada giusta, che comincia da una diagnosi certa. «È il primo passo per accompagnare questi ragazzi verso l’autonomia e una vita felice» spiega David Vagni, ricercatore del CNR, fondatore e vicepresidente di Spazio Asperger, onlus impegnata nella divulgazione scientifica e nel supporto alle famiglie.
Quale cammino intraprende un genitore con un figlio con la sindrome di Asperger? Franco Faggiani lo racconta in un romanzo, “La manutenzione dei sensi “(Fazi), in cui un padre e un figlio si ritrovano nel silenzio della montagna, nei “sicuri cammini notturni” attraverso i boschi. Nella Giornata Mondiale sulla Sindrome di Asperger, il 18 febbraio, la sfida è proprio questa: trovare la strada giusta, che comincia da una diagnosi certa. «È il primo passo per accompagnare questi ragazzi verso l’autonomia e una vita felice» spiega David Vagni, ricercatore del CNR, fondatore e vicepresidente di Spazio Asperger, onlus impegnata nella divulgazione scientifica e nel supporto alle famiglie.
In Italia la maggioranza delle diagnosi riguarda le forme più gravi di autismo. Ma l’Asperger, condizione dello spettro autistico che non compromette le facoltà intellettive (anzi, la metà degli interessati ha un alto
potenziale cognitivo), è più difficile da riconoscere. Alcune caratteristiche (scarsa socialità, goffaggine, difficoltà a comprendere metafore e meta-linguaggi) possono essere fraintese, «con la conseguenza che a molte persone non viene diagnosticata e perdono l’opportunità di essere compresi» prosegue Vagni.
«In una ricerca, realizzata con l’Ospedale di Santa Maria della Pietà a Roma, abbiamo rilevato che il 20% -30% delle donne ricoverate per disturbi alimentari ha la sindrome di Asperger, ma non è mai stata diagnosticata».
Fonte: Io Donna
19/02/2018