Spesi 50mila euro ma l’abbazia è vietata

Spesi 50mila euro ma l’abbazia è vietata

Fossacesia, la Provincia installa un montascale ma è impossibile raggiungerlo e la corsa finisce davanti al portone sbarrato

di Pietro Lambertini

FOSSACESIA Una spesa «inutile» di 50mila euro. Tanto è costato alla Provincia di Chieti installare un servoscala all’abbazia di San Giovanni in Venere, a Fossacesia, per consentire l’accesso ai disabili. Ma è un impianto impossibile. Per due motivi: il primo è che arrivarci dalla strada è già un’impresa perché è necessario passare su un percorso acciottolato; il secondo è che la sua corsa si ferma davanti a un portone quasi sempre sbarrato, il Portale della luna che viene aperto solo per le cerimonie. Soldi spesi per un monumento all’inutilità, così sostiene l’associazione Carrozzine Determinate: «Se la Provincia, esecutrice dei lavori, si fosse consultata con le associazioni delle persone con disabilità», afferma il presidente Claudio Ferrante, «forse si sarebbe evitato di spendere soldi quasi certamente inutili e si sarebbe percorsa insieme una strada che avrebbe portato alla vera accessibilità del luogo».La sintesi di Ferrante boccia l’intervento della Provincia che, in base agli atti ufficiali, aveva l’obiettivo dichiarato di «favorire l’accessibilità e fruibilità ad un’utenza ampliata»: «Ma», protesta Ferrante, «è stata scelta la soluzione più sbagliata, costosa e concretamente impraticabile». Il servoscala, coperto con un telo di plastica, è fermo: «Non è funzionante», dice Ferrante, «perché manca il collaudo e, in ogni caso, potrà essere utilizzato difficilmente. È stato posizionato di fronte a un portone aperto solo per le occasioni speciali. Come se non bastasse, il percorso per arrivare al montascale è in ciottolato, impedendo di fatto alle persone in carrozzina di arrivarvi senza rischiare rovinose cadute». Vietata anche la cripta: «Si registra inoltre, come spessissimo accade, l’inutilizzabilità del montascale per consentire l’accesso alla cripta, non solo data l’inaccessibilità dall’esterno, ma anche perché costantemente fuori servizio».Secondo Ferrante, ci sarebbe stata la possibilità di un intervento meno costoso per la Provincia, non impattante per l’immagine del luogo di culto risalente al XIII secolo – la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per l’Abruzzo ha comunque dato il suo via libera al montascale – e più efficiente per l’uso dei disabili: «Prevedere un semplice, pratico e funzionale scivolo che consente alle persone con disabilità in autonomia senza alcun aiuto di accedere a questa meravigliosa abbazia è un atto di civiltà e questa battaglia non può che essere sostenuta da tutti». Secondo Carrozzine Determinate, lo scivolo avrebbe potuto essere costruito nella zona retrostante. «Mancata partecipazione alle messe e ai matrimoni su invito, impossibilità di seguire le processioni religiose fin dentro il luogo di culto come tutte le altre persone, restando fuori come e peggio di animali: queste», conclude Ferrante, «non sono altro che discriminazioni».

Fonte: Il Centro

19/10/2019