Soddisfatti gli ospiti disabili: «Ho potuto fare il bagno in mare dopo anni». «Qui ritroviamo la normalità»
MONTESILVANO . C’è Massimo, 57 anni, la “mascotte” del Mare senza barriere, che ogni giorno “scende” a Montesilvano col bus, da Cappelle sul Tavo, si siede sulla job e se ne sta tranquillamente in ammollo in acqua per il tempo che desidera. Poi risale la battigia, si risiede in carrozzella e passa il tempo a far due chiacchiere con gli altri ospiti con le famiglie al seguito, che si rinfrescano e si rilassano sotto i gazebo, 10 postazioni numerate, accarezzati dalle tende che volteggiano al vento.
Sorride, nonna Speranza Di Filippo, salernitana, che finalmente è riuscita a mettere i piedi nell’acqua dopo 11 anni: un piacere che si è concessa a 87 anni. È felice insieme al figlio Tony Annunziata, tecnico informatico torinese, che la riempie di premure insieme al compagno Mauro e la sorella Raffaella, gli amici Marco ed Ernesto, padre e figlio di San Severo (Foggia).
«Questo è un luogo di eccellenza per le persone con disabilità», commenta soddisfatto Annunziata, «che qui ritrovano la loro normalità e possono contare su una accoglienza cordiale, tanta comodità, ordine e pulizia». Servizi garantiti ogni giorno, dalle 9 alle 13 dalle 15 alle 19, da un piccolo stuolo di efficienti operatori comunali, Libia Di Blasio (coordinatrice del gruppo), Mario Ciabatta e Daniela Alexandra Stefan, che spazzano via la sabbia dalla passerella di cemento per evitare gli incastri delle ruote delle carrozzelle, igienizzano i bagni e le sedie, coccolano e intrattengono gli ospiti del Mare senza barriere con grazia e sveltezza. La spiaggia sul lungomare di fronte a via Petrarca («Esempio per tutta l’Italia» così, dopo la visita, il ministro per le Disabilità Erika Stefani), è attrezzata di due bagni, docce, piazzole di sosta per le carrozzelle, sedie job per l’utenza e una ventina di seggiole a disposizione di familiari e accompagnatori. Rosanna Valentini e Bruno Carota, entrambi in pensione, arrivano dal Belgio. Hanno una casa a Loreto Aprutino e il mare di Montesilvano diventa la loro vacanza di ogni anno. Ieri si sono rilassati degustando frutta e yogurt in quel piccolo «paradiso» incastrato tra il lido la Rosa dei Venti che fornisce il servizio bar, e il pontile di via Finlandia. Da parte di tutti gli ospiti della spiaggia inclusiva il «grazie» al Comune guidato da Ottavio De Martinis e a Claudio Ferrante, presidente di Carrozzine Determinate, che ha battagliato per realizzare il progetto. «È una idea formidabile» commentano i coniugi Carota dopo tre settimane di vacanza, felici di tornare in terra fiamminga dai sei nipoti e un pronipote, «qui i disabili hanno libertà di movimento, hanno la loro privacy ognuno nelle loro postazioni anche se poi si raggruppano e fanno amicizia, ma non vivono più i disagi delle carrozzelle che affondano nella sabbia, è un esperimento sociale che funziona. Si sta proprio bene».
Anna, ragazza down, bacia e ribacia il fratello Andrea Vaccaro, poliziotto della municipale in pensione, che arriva da Napoli con la moglie Michela in visita al figlio Gioacchino, chef ai Grandi Alberghi. Ieri era l’ultimo giorno di vacanza dal 1° agosto, ma non se ne volevano andare: «Siamo stati benissimo qui, parlerò di questa straordinaria realtà ai miei colleghi. Un esperimento simile l’ho conosciuto a San Vito Lo Capo, in Sicilia, ma questa spiaggia di Montesilvano, che abbiamo scoperto per caso, la porteremo nel cuore. Per i montesilvanesi è di sicuro vanto e orgoglio». Si gode un momento di solitudine, Manlio Luise, medico legale napoletano, mentre cerca di tener fermo l’irrequieto pastore tedesco, Diana: «Qui siamo coccolati e al sicuro».
Sorride, nonna Speranza Di Filippo, salernitana, che finalmente è riuscita a mettere i piedi nell’acqua dopo 11 anni: un piacere che si è concessa a 87 anni. È felice insieme al figlio Tony Annunziata, tecnico informatico torinese, che la riempie di premure insieme al compagno Mauro e la sorella Raffaella, gli amici Marco ed Ernesto, padre e figlio di San Severo (Foggia).
«Questo è un luogo di eccellenza per le persone con disabilità», commenta soddisfatto Annunziata, «che qui ritrovano la loro normalità e possono contare su una accoglienza cordiale, tanta comodità, ordine e pulizia». Servizi garantiti ogni giorno, dalle 9 alle 13 dalle 15 alle 19, da un piccolo stuolo di efficienti operatori comunali, Libia Di Blasio (coordinatrice del gruppo), Mario Ciabatta e Daniela Alexandra Stefan, che spazzano via la sabbia dalla passerella di cemento per evitare gli incastri delle ruote delle carrozzelle, igienizzano i bagni e le sedie, coccolano e intrattengono gli ospiti del Mare senza barriere con grazia e sveltezza. La spiaggia sul lungomare di fronte a via Petrarca («Esempio per tutta l’Italia» così, dopo la visita, il ministro per le Disabilità Erika Stefani), è attrezzata di due bagni, docce, piazzole di sosta per le carrozzelle, sedie job per l’utenza e una ventina di seggiole a disposizione di familiari e accompagnatori. Rosanna Valentini e Bruno Carota, entrambi in pensione, arrivano dal Belgio. Hanno una casa a Loreto Aprutino e il mare di Montesilvano diventa la loro vacanza di ogni anno. Ieri si sono rilassati degustando frutta e yogurt in quel piccolo «paradiso» incastrato tra il lido la Rosa dei Venti che fornisce il servizio bar, e il pontile di via Finlandia. Da parte di tutti gli ospiti della spiaggia inclusiva il «grazie» al Comune guidato da Ottavio De Martinis e a Claudio Ferrante, presidente di Carrozzine Determinate, che ha battagliato per realizzare il progetto. «È una idea formidabile» commentano i coniugi Carota dopo tre settimane di vacanza, felici di tornare in terra fiamminga dai sei nipoti e un pronipote, «qui i disabili hanno libertà di movimento, hanno la loro privacy ognuno nelle loro postazioni anche se poi si raggruppano e fanno amicizia, ma non vivono più i disagi delle carrozzelle che affondano nella sabbia, è un esperimento sociale che funziona. Si sta proprio bene».
Anna, ragazza down, bacia e ribacia il fratello Andrea Vaccaro, poliziotto della municipale in pensione, che arriva da Napoli con la moglie Michela in visita al figlio Gioacchino, chef ai Grandi Alberghi. Ieri era l’ultimo giorno di vacanza dal 1° agosto, ma non se ne volevano andare: «Siamo stati benissimo qui, parlerò di questa straordinaria realtà ai miei colleghi. Un esperimento simile l’ho conosciuto a San Vito Lo Capo, in Sicilia, ma questa spiaggia di Montesilvano, che abbiamo scoperto per caso, la porteremo nel cuore. Per i montesilvanesi è di sicuro vanto e orgoglio». Si gode un momento di solitudine, Manlio Luise, medico legale napoletano, mentre cerca di tener fermo l’irrequieto pastore tedesco, Diana: «Qui siamo coccolati e al sicuro».
Fonte: ilcentro.it
19/08/2021