Inchieste e dossier Farmaci, nel 2012 buttate 46 tonnellate: l’8 per cento non era scaduto
Il confronto fra l’attività di aree cerebrali di soggetti nati non udenti e di soggetti diventati non udenti dopo la nascita ha permesso di distinguere per la prima volta il contributo dei fattori sensoriali e di quelli cognitivi alla plasticità cerebrale. Questo risultato inoltre ha evidenziato che le regioni cerebrali studiate conservano una propria specificità nell’elaborazione delle informazioni anche dopo la riorganizzazione plastica del cervello (red). La plasticità cerebrale – ovvero la capacità del cervello di modificare la propria struttura per adattarsi al tipo di stimoli provenienti dall’ambiente o sopperire a danni in alcune sue aree – può interessare sia le regioni corticali preposte alla percezione sia quelle che presiedono a funzioni cognitive di ordine superiore, ma ciascuna di esse … Continued